In cerca di consigli per un weekend in Monferrato? Le Langhe sono un territorio sacro per enofili e amanti di paesaggi collinari, ma solo i più curiosi si fermano nel Monferrato, altrettanto affascinante e culla di ottimi vini. Secondo la leggenda fu Aleramo, capostipite dei Marchesi del Monferrato, a stabilire i confini dell'area cavalcando per tre giorni senza sosta. Ma il cavaliere, non avendo a disposizione strumenti per ferrare il suo destriero, utilizzò un mattone, mòn in piemontese. Fu così che grazie al suo mòn-ferrà delimitò la zona da allora conosciuta sotto questo nome.
Da dove cominciare
È difficile racchiudere in un solo sguardo quest'area, che si divide a partire da nord in Basso Monferrato, Monferrato Astigiano e Alto Monferrato. Esiste un punto strategico da cui si può abbracciare gran parte del territorio delle province di Asti e Alessandria: è la torre dei Contini, antica torretta di sorveglianza che si raggiunge partendo da Canelli e salendo verso la frazione di Santa Libera. Da lì si possono seguire i cartelli e camminare tra le vigne. Dalla cima alla torre si gode di un panorama a 360 gradi. L'inconfondibile profilo del Monviso segna l'orizzonte nelle giornate limpide e poi scivola di colpo verso la pianura, si incontrano le colline dolci del Monferrato fino a quelle appuntite delle Langhe, infine a sud gli Appennini da cui ci si aspetta «dietro una curva improvvisamente il mare», come canta Fossati. Le colline monferrine costellate di chiese romaniche e ricoperte di vigneti interrotti da borghi arroccati, meriterebbero un successo turistico che non è ancora decollato, ma proprio questo dettaglio rende il Monferrato un luogo autentico e tutto da scoprire.
Weekend in Monferrato per winelover. Metodo Classico o Barbera?
Per la sua importanza paesaggistica e storica il Monferrato ha ottenuto nel 2014 il riconoscimento Unesco. Nelle 'cattedrali sotterranee' di Canelli, nell'astigiano, chilometri di labirintiche cantine dove affinano i migliori spumanti della regione, Carlo Gancia fece la storia del vino italiano. Da Contratto la cantina è scavata nel tufo e le gallerie scendono nel sottosuolo fino a 30 metri, dove riposano milioni di bottiglie di spumante Metodo Classico. La visita con degustazione è possibile su prenotazione. A poche centinaia di metri, seguendo la via che porta verso Alba, si trova Coppo, altra realtà storica e prestigiosa, dove oltre a spumanti, vengono prodotti corposi vini rossi dal vitigno principe del Monferrato: la Barbera. Gli amanti di questa varietà non possono, però, rinunciare alla visita con degustazione da Braida a Rocchetta Tanaro. Qui il sorriso di Giacomo Bologna, fondatore dell'azienda, è ancora impresso sui vini: Bricco dell'Uccellone, Bricco della Bigotta, Montebruna, Ai Suma e la vivace Monella. Dai Bologna è anche possibile ristorare.
L'ospitalità in Cantina tra Freisa e Moscato
Superando Asti e procedendo verso Casale Monferrato, la sosta d'obbligo è a Grazzano Badoglio dove Tenuta Santa Caterina offre non solo visita e assaggi in cantina, ma il pernottamento in un lussuoso relais. Grignolino, Barbera e Freisa sono i vitigni della zona, ma qui si può trovare un vino che esce fuori dai confini tracciati da Aleramo: Silente delle Marne è Chardonnay 100%. Accanto a una fetta di torta di nocciole servita con tiepida crema di zabaione è importante accostare un vino dolce territoriale: il Moscato. Due le aziende da visitare: Scagliolae il suo Volo di Farfalle, leggero e delicato come il suo nome; ma sconfinando nella Langa Astigiana, al Forteto della Luja si può assaggiare una chicca legata a una delle più piccole Doc italiane: il Loazzolo, moscato passito. La famiglia Scaglione accoglie gentilmente gli ospiti per visite e degustazioni nell'azienda immersa in un'oasi WWF.
Gli indirizzi giusti
Dove mangiare:Doc, Altavilla Monferrato (0142.92.61.79): bar-trattoria dai prezzi onesti e qualità alta, materie prime scelte e conduzione familiare. Come a casa.
I Bologna, Rocchetta Tanaro (www.trattoriaibologna.it): alta cucina casalinga. Su prenotazione si possono provare alcuni piatti tipici della cucina piemontese come bollito o bagna cauda. Un'esperienza.
La casa nel bosco, Cassinasco (www.casanelbosco.com): Gianni e Mina sono un'istituzione e una sicurezza, le materie prime dei loro piatti provengono da orto e frutteto di casa, il vino lo consiglia Gianni e non delude mai.
Tambass, Rocca d'Arazzo (www.tambassteatrocucina.it): Tambass è il tamburello, gioco piemontese. Commistione tra teatro e cucina, i camerieri in realtà sono attori e tra una portata e l'altra recitano la loro parte.
Tantì, Nizza Monferrato (www.ristorantinotanti.it): la farinata di ceci è un piatto tipico del Monferrato e Tantì era uno storico venditore di questa delizia, che oggi è rimasta immutata nella sua semplicità. Anche da asporto.
Dove dormire:Agriturismo Cinque Camini, San Mazano Oliveto (www.cinquecamini.it)
La casa in collina, Canelli (www.casaincollina.com)
Relais Tenuta Santa Caterina, Grazzano Badoglio (www.tenuta-santa-caterina.it/relais/)