Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il report Wachau, lucertola del Danubio di Marco Santini. La Wachau, valle incantata a un’ora da Vienna, è stata dichiarata Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel Duemila. Patria del Grüner Veltliner, che da queste parti trova espressioni superbe, questa regione regala i natali a Riesling di classe mondiale, capaci di rivaleggiare per eleganza, complessità e longevità con quelli più noti della Mosella e della Rheingau tedesche. Wachau fa parte della Bassa Austria, zona dalla quale proviene il 50 per cento dei vini austriaci.
VITICOLTURA DI MONTAGNA E VARIETÀ DI MICROCLIMI - Il paesaggio è definito dalla strettoia del Danubio che s’incunea in una valle pietrosa e scoscesa. Qui la viticoltura ha radici antiche e l’uomo ha ricavato lo spazio per la vite scolpendo la montagna in mille terrazze, disegnandola con i muretti a secco prima che con la geometria dei filari. Nel raggio di pochi chilometri si susseguono e accavallano una varietà di microclimi tutti, però, caratterizzati dall’interessante escursione termica fra il giorno e la notte. Ingrediente fondamentale, insieme alla conformazione assai rocciosa del suolo, per la nascita di vini complessi.
I confini della Wachau sono grossomodo definiti da due abbazie famose, Melk e Göttweig. In un percorso che va dall'una all'altra, l’autore ha selezionato i produttori che lo hanno particolarmente colpito e interessato.
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