L’azienda di Montepulciano presenta l’annata 2019 del suo Vino Nobile. In assaggio anche la Riserva e il cru Il Nocio, entrambi 2018. Ce li racconta nel calice Luca De Ferrari, proprietario con il fratello Nicolò e la madre Paola Corradi.
Il Sangiovese è “un’uva delicata dal fascino poliedrico”. Anche all’interno dello stesso vigneto esso riesce a esprimersi con caratteristiche diverse. Lo sanno bene Luca e Nicolò De Ferrari di Boscarelli, che coltivano questa varietà a Montepulciano, patria del Vino Nobile, il loro vessillo di famiglia. Insieme con la mamma Paola Corradi, i due fratelli conducono 15 ettari di vigneto (13,5 ettari a Montepulciano e 1,5 a Cortona) prevalentemente a Sangiovese, che per loro è da sempre «il punto di riferimento del Nobile di Montepulciano».
Gli esordi e la sperimentazione
Lo è stato dagli esordi con il nonno Egidio Corradi, che nel 1962 acquisisce due poderi di 9 ettari in località Cervognano ed esce con la prima bottiglia nel 1967. «Fino a giungere a noi», racconta Luca De Ferrari, «attraverso il filo conduttore di nostra madre Paola. L’obiettivo è produrre il Vino Nobile nel miglior modo possibile, valorizzando le potenzialità della zona». Qui i suoli sono molto variabili (calcare, terre rosse, sabbie, argille) e le raccolte differenziate. «Si eseguono 30 fermentazioni separate, e poi si assemblano in una ventina di cuvée», dice Luca. Il tutto è frutto di anni di lavoro e di selezione clonale con sesti fitti 5-6.000 piante per ettaro.
Il più rappresentativo: Nobile di Montepulciano
Le etichette prodotte dall’azienda sono sette per un totale di 150.000 bottiglie, ma un terzo (50.000) è costituito dal Nobile di Montepulciano. Noi lo abbiamo assaggiato, a Il Liberty di Milano, con la nuova annata 2019, più la Riserva 2018 e il cru Il Nocio 2018. Il Vino Nobile di Montepulciano Docg è l’etichetta più vecchia e la più rappresentativa della filosofia aziendale. L’uvaggio è quello classico di Sangiovese (85%) e degli autoctoni Colorino, Canaiolo e Mammolo (15%); le uve sono selezionate in vigneti di almeno 10 anni di età. Il vino riposa il primo anno in tonneau e poi in contenitori più grandi di rovere di Slavonia perché il frutto resti croccante e puro, senza essere soverchiato dal legno. Fruttato al naso, intenso, con note di mirtillo e mora, fragrante. In bocca il frutto è croccante, il tannino vigoroso, e il finale piacevolmente amarognolo.

Un classico proiettato al futuro: Nobile di Montepulciano Riserva
Il Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2018 nasce da varie porzioni di diversi vigneti, che fanno parte del nucleo storico di Cervognano, con almeno 20 anni d’età, ed è prodotto in 10.000 esemplari. «Lo possiamo definire come un classico proiettato verso il futuro», aggiunge Luca De Ferrari. Qui il Sangiovese è quasi al 100% («che poi è l’obiettivo della denominazione») con il 2-3% di Colorino a dargli un po’ di colore, ma non corpo, perché la sapidità è la sua cifra stilistica. La Riserva passa 6 mesi in più in botti grandi e altri 6 in bottiglia. Bouquet contraddistinto da note di frutti di bosco, prugne, mirtilli, viole e giaggiolo. Al palato è elegante, piacevolmente fruttato, leggermente tannico e di bella persistenza.
“Il vino della nostra storia”: Il Nocio Nobile di Montepulciano
Rispetto ai precedenti assaggi, Il Nocio Nobile di Montepulciano Docg 2018 è diverso per trama tannica e ritmo. Al naso ha un profilo aromatico ampio e complesso, dove emergono mirtillo, sottobosco, spezie dolci e balsamiche. Di grande corpo e carattere, ha sorso fresco e succoso, con tannino perfettamente espresso. «È il vino della nostra storia», conclude Luca De Ferrari, «le sue uve arrivano dai 4 ettari monocultivar della vigna del Nocio, dove un tempo c’era un antico albero di noci. I terreni di origine alluvionale hanno caratteristiche differenti dal resto dell’azienda: presentano zone sabbiose e argillose ben distinte tra loro. Le uve maturano in momenti diversi e vengono raccolte in tre tempi». Si vinificano separatamente le cuvée di Sangiovese che verranno poi assemblate dopo 1,5-2 anni in botte, in modo diverso a seconda dell’annata. Il vino passa poi un altro anno in bottiglia.
Foto di apertura: il cuore storico dell’azienda Boscarelli si trova in località Cervognano (Montepulciano)