Mondo

Mondo

Vino naturale: in Francia (e non solo) calano le vendite

13 Settembre 2024 Anita Franzon
Vino naturale: in Francia (e non solo) calano le vendite

Per un decennio il movimento ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo, con un costante aumento delle vendite di oltre il 5% all’anno. Ma tale euforia sembra oggi destinata a un rallentamento.

“Come i postumi di una sbornia”: la rivista francese Vitisphere descrive in questo modo il processo di declino del microcosmo naturale d’Oltralpe. Produttori e commercianti non nascondono le loro preoccupazioni.

La moltiplicazione dei piccoli produttori naturali

Si tratta, infatti, di una “micro-nicchia dai contorni sfumati” scrive la giornalista Julie Reux denunciando l’impossibilità di poter indicare dati precisi anche per colpa di una mancanza di definizione del vino cosiddetto naturale. Ma Reux ha raccolto diverse testimonianze tra i produttori francesi, come quella dell’enologo alsaziano Julien Albertus (Domaine Kumpf et Meyer) e di Antonin Azzoni di Le Raisin et l’Ange nel dipartimento dell’Ardèche. Entrambi lamentano un brusco e improvviso calo delle vendite. Un problema scaturito, però, non solamente dal rallentamento dei consumi, ma anche dalla moltiplicazione dei produttori: «Dove prima c’erano dieci viticoltori naturali, oggi ce ne sono venti», spiega il commerciante di vini Mikaël Lemasle.

Consumatori meno tolleranti verso i difetti e prezzi non competitivi

Tra le principali ragioni del declino del vino naturale c’è dunque una sovrapproduzione rispetto all’attuale richiesta, e quindi anche una maggiore concorrenza. Ma c’è di più: l’afflusso di nuovi produttori avrebbe sollevato dubbi sull’integrità del movimento intaccando la fiducia dei consumatori rispetto a una produzione sempre attenta e sostenibile. Il tutto è accompagnato da un gusto che cambia continuamente. Secondo Zev Rovine, importatore di vino naturale a New York dal 2007: «i consumatori hanno più scelta e sono meno tolleranti verso i difetti».

Il calo delle vendite all’estero

«Inoltre», continua Rovine, «dobbiamo essere competitivi nel prezzo e nella qualità. Un calice di vino naturale da una bottiglia venduta a 6 euro (prezzo franco cantina), negli States può arrivare a costare 15 dollari più la mancia, mentre una buona birra artigianale costa 8 dollari e un cocktail 14 dollari». Anche altri mercati fuori dalla Francia stanno, dunque, registrando un calo di interesse e una riduzione delle vendite: il Giappone, in particolare, ma anche la Corea del Sud, il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Svezia.

Un fuoco di paglia?

Per Aaron Ayscough, giornalista anglo-americano residente a Parigi e autore della newsletter Not Drinking Poison, i viticoltori hanno la loro parte di responsabilità: «Alcuni sono stati accecati dai facili guadagni e sono cresciuti troppo rapidamente con il risultato che oggi sul mercato francese c’è troppo vino naturale o “seminaturale”». Il rischio, dunque, è che l’euforia abbinata al mondo dei vini naturali sia stata un fuoco di paglia. Nonostante il periodo complicato, i viticoltori francesi sono ancora convinti dell’appeal e del ruolo dei loro vini e rimangono ottimisti sul futuro: «Dobbiamo solo ripartire tornando a lavorare per vendere il nostro vino», conclude Julien Albertus.

Foto di apertura: © M. Petric – Unsplash

Mondo

La guerra dei dazi di Trump: il mondo del vino (e non solo) in bilico

L’impatto economico dei dazi imposti dall’amministrazione Trump ha già sconvolto il commercio […]

Leggi tutto

ProWein perde la leadership tra le fiere europee del vino

Anche per la storica manifestazione di Düsseldorf, andata in scena tra il […]

Leggi tutto

La leggerezza dei Kabinett

Nascono soprattutto da uve Riesling. Sono vini freschi e poco alcolici, dove […]

Leggi tutto

Dazi Usa: stop di 90 giorni, ma rimane il 10% sulle esportazioni

Novanta giorni di pausa, così ha dichiarato il 9 aprile il presidente […]

Leggi tutto

Champagne Deutz a una svolta con il nuovo importatore Sagna

In pochi mesi sono cambiate tante cose in una delle storiche Maison […]

Leggi tutto

Alsace Rocks! in tour: viaggio alla scoperta dei vini d’Alsazia

Quattro tappe – due a Milano, una a Parma e una a […]

Leggi tutto

Stag’s Leap Wine Cellars (Marchesi Antinori) acquisisce Arcadia Vineyard

Un vigneto iconico, idilliaco di nome e di fatto, situato nella zona […]

Leggi tutto

Il Rinascimento della Rheinhessen

Dopo i fasti del passato e il declino a seguito della Prima […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati