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Vino italiano in Lettonia e Polonia: puntiamo sulla qualità

9 Maggio 2018 Civiltà del bere
Cresce il potere d’acquisto dei consumatori dell’Est Europa, sempre più attenti alla qualità del vino. E proprio in questi giorni due Paesi chiave - Lettonia e Polonia - ospitano un evento dedicato all'enologia italiana: Simply Italian Great Wines Eastern Europe 2018. Il tour organizzato da Iem (International Exhibition Management) per promuovere i vini del Bel Paese nel mondo è partito ieri (8 maggio) a Riga, e si concluderà domani a Varsavia. Ai due appuntamenti dedicati al trade sono attesi circa 150 professionisti e operatori di settore.

L'Italia è primo importatore in Lettonia

«La Lettonia dimostra un interesse crescente per il vino di qualità», spiega Marina Nedic, Managing Director di Iem. «Il deciso incremento dei consumi registrato fra gennaio e agosto 2017 segna per il vino importato una differenza del +37,5% in valore e +36,6% in quantità rispetto al 2016. In termini assoluti, 110,08 milioni di euro per 459,27 mila ettolitri». L’Italia guida la classifica dei Paesi esportatori con 31,81 milioni di euro per 133,74 mila ettolitri.

Next step: aumentare il prezzo medio

Il punto chiave su cui dobbiamo lavorare è il prezzo medio, che per la nostra produzione si attesta sui 2,38 euro al litro. «Promuovere i nostri prodotti d’eccellenza è l’unica strada percorribile per crescere in valore. I vini a denominazione, che oggi rappresentano circa un terzo del valore complessivo dell’export italiano (10,4 milioni di euro su 31,81), registrano un prezzo medio complessivo di 3,91 euro al litro», precisa Marina Nedic.

Asti e Prosecco al top

Il mercato lettone è in pieno trend bollicine, capitanato da Asti e Prosecco sul fronte made in Italy. Di minore impatto, ma in forte crescita, anche i vini fermi a denominazione, in particolare i rossi toscani, veneti e piemontesi (che pesano complessivamente 1,39 milioni di euro). Meno diffusi, ma in deciso incremento, i bianchi di qualità (0,51 milioni di euro, +43%) provenienti principalmente da Trentino - Alto Adige, Friuli e Veneto.

Polonia, il mercato cardine dell'Est Europa

La Polonia rappresenta il più grande mercato dell’Europa centro-orientale, con oltre 38 milioni di abitanti e una crescita economica costante. Qui il mercato vinicolo è quasi interamente rappresentato dalle importazioni, che nei primi 8 mesi del 2017 valgono complessivamente 167,22 milioni di euro per 806,61 mila ettolitri (+12,8% e +11,4%). L’Italia è seconda solo alla Germania fra i partner commerciali, con 29,14 milioni di euro per 118,26 mila ettolitri.

Bollicine e rossi i più richiesti

I nuovi modelli di consumo polacchi considerano il vino un prodotto salutare e raffinato. Il Prosecco si conferma il nostro cavallo di battaglia: da solo vale quasi un terzo (5,5 milioni di euro) dei vini Dop venduti tra gennaio e agosto 2017, con un prezzo medio di tutto rispetto di 4,03 euro al litro. Secondi per importanza, fra l’imbottigliato a denominazione, sono i rossi toscani (2 milioni di euro per 5,3 mila ettolitri), mentre l’Asti spumante impenna del +76,4% in valore e 96% in quantità (1,5 milioni di euro per 5,1 mila ettolitri).

Il ruolo chiave delle vendite al dettaglio

«Il mercato della Polonia è dominato dalle vendite al dettaglio», conclude Marina Nedic, sottolineando l’importanza di rapportarsi direttamente con gli operatori locali. «Per i produttori di piccole e medie dimensioni e fascia medio-alta il canale d’accesso privilegiato al mercato è l’importatore/distributore specializzato. Esistono oltre 700 importatori».

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