di Stefano Tesi
La guerra dei consumi del vino made in Italy nella gdo potrebbe giocarsi, nell’immediato futuro, sui campi di battaglia della logistica e dei servizi web. Ma con algoritmi “umanizzati” e orientati al servizio post vendita, come già accade nei mercati più evoluti. Questo, in sintesi, quanto emerso ieri al Vinitaly alla presentazione della ricerca IRI su “Il vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera”. Se la maggioranza dei connazionali beve infatti sempre meno vino, ma continua a comprarlo nei supermercati, i dati sui consumi 2015 rivelano tendenze precise, sia di preferenza che di metodo.