Chi merita il Premio Gavi La Buona Italia
Il riconoscimento nasce nel 2015 per diffondere e valorizzare le buone pratiche di promozione della filiera enogastronomica italiana nel mondo, riassunte dal Laboratorio Gavi 2014 in sette "Regole per la Buona Italia". Il Premio Gavi riconosce e premia le realtà (aziende, consorzi, persone) che interpretano al meglio una di queste regole:- la filiera della bellezza: ama il tuo territorio, gustane i prodotti, e salva la Buona Italia
- cultura della terra - sviluppo economico: la cultura produce economia, se ben integrata alla valorizzazione del territorio
- comune visione: insieme, a 360°, facendo rete e innovando, parte attiva di un disegno strategico
- sinergie pubblico + privato: istituzioni, imprese e professionisti possono e devono fare squadra, interpretando al meglio il proprio ruolo
- muoversi nel mondo: il miglior modo per vendere un prodotto è che il suo produttore viaggi per il mondo consumando scarpe e valigie
- il colore della comunicazione: la comunicazione dell’enogastronomia è narrazione, coinvolgimento, emozione
- unione Italia: oltre i particolarismi territoriali, la Buona Italia può competere nel mondo solo se unita
La Carta del Vino Responsabile
L'edizione 2018 del Premio Gavi disegna una nuova prospettiva del concetto di "Buona Italia" e del termine "sostenibilità". Che parte dalla salvaguardia dell'ambiente e del territorio, del suo patrimonio naturale, culturale e umano, fino alla tutela del consumatore, a cui va garantita la qualità, l'autenticità e la tracciabilità del prodotto vino. Senza trascurare il fatto che l'indotto del settore enologico genera occupazione e sviluppo a livello locale. Desiderio del Consorzio Tutela del Gavi è proporre un dibattito alternativo intorno al rapporto tra filiera vitivinicola, territorio e mercato, elaborando una "Carta del Vino Responsabile", a cui le realtà eticamente attente del settore possono rifarsi. Le unità di misura da cui parte sono 12:- codice etico e di comportamento
- certificazioni
- "bilancio di sostenibilità"
- produzione bio
- utilizzazione di energia da fonti rinnovabili
- eco packaging
- welfare aziendale
- politiche di sostegno all’occupazione giovanile
- attività di valorizzazione del paesaggio
- progetti culturali e sociali a favore del territorio
- enoturismo e accoglienza integrati con il territorio
- calorizzazione della CSR nella comunicazione