Raw uncooked seabass fish with vegetables, grains, herbs and spices on chopping board over rustic wooden background, top view
I Greci elessero il nettare di Bacco a simbolo alimentare, i Romani lo diffusero nel mondo e il Cristianesimo lo inserì nella propria liturgia. Oggi si trova a pieno titolo nella piramide del mangiar sano e concilia benessere individuale e ambientale.
“Chi beve vino è civile, chi non ne beve è barbaro”. Lo dicevano i Greci facendo del succo della vite il simbolo alimentare dell’identità mediterranea. Oltre che una sostanza sacra, un fermento divino nel vero senso della parola. La bevanda che spumeggia nei calici è infatti, un dono di Dioniso, per i Romani Bacco, il dio dell’ebbrezza e della convivialità. Succo della vite e succo della vita. Ecco perché l’intensità del rapporto con il dio della viticoltura deve essere accuratamente calibrata. Proprio come fanno i Greci, quando diluiscono la bevanda alcolica per controllarne il potere inebriante. In questo senso si può dire che se la civiltà misura il vino, il vino misura la civiltà. La funzione culturale del vino, come fattore di conoscenza e di socializzazione, ha nel mondo mediterraneo un simbolo filosofico nel simposio. Parola che deriva dal greco symposion: da syn, insieme, e pino, bere. E dunque indica l’atto di bere insieme.
Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)