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I vini messicani cercano mercato in Asia ed Europa

7 Ottobre 2016 Emanuele Pellucci
Parte dalla Bassa California (Messico) l’offensiva (si fa per dire…) dei vini locali rivolta ad aggredire i mercati esteri, o almeno parte di essi. Si tratta di un progetto ambizioso presentato di recente a Tijuana, città al confine con gli Stati Uniti, che prevede la formazione di un gruppo di Cantine, con l’appoggio dell’ente ProMéxico, per cercare mercati di sbocco al di fuori del Paese. Attualmente il mercato interno ha un consumo di vino di circa 10 milioni di casse, e di queste solo 2 milioni e mezzo sono prodotte nel Paese. Tutto il resto è importato, principalmente da Argentina, Spagna, Cile, Francia e Italia, con un incremento annuo del 10%.

Il primo nucleo esplorativo

“Il progetto”, è stato spiegato nel corso di un incontro a Tijuana, “è di creare una rete di esportazione su interessamento del Consejo Mexicano del Vino e di altre imprese. Al momento è stato individuato un gruppo di dieci Cantine della Bassa California (Monte Xanic, Vinícola Regional de Ensenada, Adobe de Guadalupe, Bodega Las Nubes, Vinos La Garza, Bodegas Roganto, Viñas del Sol e Vinos el Cielo) che andranno a formare il primo nucleo esplorativo in attesa di avere adesioni anche da aziende produttrici di altre zone.

I vini messicani al Museo del Vino di Bordeaux

Vogliamo ricordare che nel maggio scorso il Messico ha inviato al Museo del Vino di Bordeaux 2.500 bottiglie di vino, molto apprezzate, creando perciò una certa aspettativa per conoscere le potenzialità dei vini messicani. Da qui l’interesse di altre associazioni (Coahuila, Querétaro, Nuevo León, Chihuahua, Zacatecas, San Luis Potosí e Sonora) a partecipare al progetto”.

L'export

Si calcola che in tutto il Paese esistano circa 120 Cantine con superfici vitate che vanno da un minimo di 2-5 ettari fino a 500-1.000 ettari. Tra le zone più vocate spicca la Valle di Guadalupe, mentre negli ultimi tempi, grazie a massicci investimenti, si stanno sviluppando altre aree, tra cui Parras, Coahuila, Tequisquiapan, Querétaro e Guanajuato. Tutto ciò conferma l’importanza di realizzare una rete di esportazione, la qual cosa dovrebbe portare anche all’aumento dei quantitativi prodotti. La principale destinazione, al momento, sarebbero gli Stati Uniti, ma in Messico non vogliono precludersi la strada di altri mercati, come quello asiatico e perfino europeo.

Un vantaggio in più

Sempre in occasione dell’incontro di Tijuana è stata ventilata l’ipotesi di un imminente ritorno del Messico a far parte degli Stati membri dell’Oiv (Office Internationale de la Vigne et du Vin). Sicuramente, un vantaggio in più per la visibilità delle Cantine di quel Paese latino-americano.

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