È il territorio più orientale della denominazione, curiosamente escluso dalle sottozone ufficiali a dispetto della sua ampiezza e importanza. Le avventure di tre produttori emblematici: Marcel Zanolari (La Torre), Cristina Scarpellini (Tenuta Scerscé) e Andrea Zanolari (Plozza).
Curiosamente escluso dalle sottozone ufficiali, nonostante l’ampiezza e l’importanza dell’area (la viticoltura, scandita da pendenze estreme, non è qui meno severa rispetto al resto della denominazione), il Tiranese si sviluppa nella parte più a est della Valtellina, tra i comuni di Bianzone, Villa di Tirano e Tirano, dove già si sente l’aria della Svizzera.
L’unicum delle mürache
Tradizionalmente considerato un bacino ideale per la produzione dello Sforzato, regala versioni altrettanto significative di Rosso di Valtellina e Valtellina Superiore. Nel Tiranese il paesaggio viticolo si arricchisce di un elemento che nelle altre zone è visibile solo sporadicamente: le mürache, gli accumuli delle pietre provenienti dai dissodamenti, che in Val Poschiavo spesso occupavano uno spazio maggiore rispetto ai vigneti. Un tempo, all’interno delle mürache, venivano piantati i pali dei filari per sfruttare il calore accumulato dai sassi.
Il nome Tenuta Scerscé è ispirato al sciarscél, la zappa bidente usata per lavorare il terrenoLe mürache, tipiche del Tiranese, sono accumuli delle pietre provenienti dai dissodamenti
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