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Vendemmia 2011: 40,3 milioni di ettolitri (-14% sul 2010). Qualità interessante

17 Ottobre 2011 Civiltà del bere
Quest’anno avremo a disposizione il -14% di vino rispetto al 2010 e cioè 40,3 milioni di ettolitri (erano 46,7 milioni nel 2010 secondo l’Istat). Ci troviamo di fronte alla vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni. Lo dicono i dati definitivi sulla vendemmia di Assoenologi. La causa? Il caldo torrido di un’estate che sembra non finire mai e che hanno provocato un ridimensionamento quantitativo della produzione. Quantità In particolare, la produzione del Centro nord, fino alla Toscana è calata in una forbice che va da 0 a -15%; il Centrosud, dalle Marche alla Sicilia registra una diminuzione compresa tra il -10% e il -25%. L’unica voce fuori dal coro è quella della Sardegna che dopo tre anni di decrementi, registra un +5%. Il Veneto si conferma per il quinto anno consecutivo la regione italiana più produttiva con 7.930.000 ettolitri. Certamente il decremento produttivo delle regioni del Sud è dovuto anche al ricorso alle estirpazioni con premio e abbandono definitivo dei vigneti oltre che alla vendemmia verde che solo in Sicilia, ha interessato 13 mila ettari di vigna. Qualità La qualità del vino è eterogenea, ma interessante. «Poteva essere un’annata memorabile», ha detto Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi. «Ma il mese di settembre non ha fatto la differenza. I riscontri di cantina confermano ottimi livelli per le uve vendemmiate precocemente e per quelle raccolte tardivamente, mentre c’è un po’ di eterogeneità in quei prodotti raccolti a cavallo delle bizzarie del tempo. La forza alcolica è considerevole, ma non sempre è supportata dalla giusta acidità. I bianchi risultano interessanti con punte di ottimo ed eccellente, mentre i rossi i rossi evidenziano una carica polifenolica di tutta considerazione». Mercati I dati del primo semestre del 2011 indicano un incremento nelle vendite all’estero del +14,1% in valore e del +15,4 in volume rispetto allo stesso periodo del 2010. Le quotazioni all’ingrosso di uve, mosti e vini in quasi tutte le regioni hanno registrato incrementi medi dal +5% al +35% per le tipologie più richieste. I consumi interni continuano a calare; mentre nel 2010 si erano attestati sui 43 litri pro-capite, oggi le previsioni Assoenologi per il 2015 sono di 40 litri a testa con un calo del -70% rispetto agli anni Settanta. Regione per regione PIEMONTE: 2.700.0000 ettolitri – 10% rispetto al 2010 L’anticipo di maturazione cominciato per le uve precoci è proseguito anche per le altre varietà. Lo stato sanitario delle uve è risultato ottimale, caratterizzato da bucce integre, spesse e resistenti. Quantitativamente in tutta la regione si stima un decremento medio del -10% rispetto al 2010. Elevato il contenuto zuccherino delle uve e di conseguenza, la forza alcolica dei vini che resta comunque in equilibrio con il quadro acido. Il Moscato presenta una buona concentrazione di aromi e una sufficiente acidità. I rossi hanno un’elevata intensità colorante particolarmente evidente nelle Barbere, mentre i Nebbioli da Barbaresco e Barolo hanno grandi profumi e tannini morbidi. Salgono le quotazioni dei mosti e dei vini. LOMBARDIA: 1.350.000 ettolitri come nel 2010 La produzione all’inizio abbondante, è stata ridimensionata da cascola degli acini, soprattutto sulla Croatina in Oltrepò e da alcune violente perturbazioni. Ad agosto e settembre, il clima caldo e secco hanno causato una leggera perdita di turgidità degli acini delle uve rosse con una diminuzione della quantità a vantaggio della concentrazione zuccherina. Ottima la qualità dei vini bianchi e lo stesso dicasi per le uve rosse che hanno avuto un buon accumulo polifenolico. In Oltrepò il mercato all’ingrosso registra incrementi del +10-15% per le masse base spumante, mentre per i Moscati si spuntano quotazioni superiori anche al 35% rispetto al 2010. TRENTINO ALTO ADIGE: 1.100.000 ettolitri -5% rispetto al 2010 Le uve sia bianche, sia rosse, si presentano con un alto livello qualitativo, elevate gradazioni zuccherine e ottima sanità. La riduzione della produzione è stata causata da una fioritura non sempre ottimale, dalla grandine di metà luglio e dal caldo di fine agosto anche nella provincia di Bolzano. L’Alto Adige ha registrato un aumento quantitativo del +5%. Per Lagrein e Cabernet ci sono tutti i presupposti per siglare un millesimo eccezionale. Molto interessante in Trentino la qualità del Pinot grigio e si segnala l’ottimo colore di Teroldego e Marzemino. VENETO: 7.930.000 ettolitri -5% rispetto al 2010 Estremamente positiva la situazione per Amarone e Recioto con uve sane e asciutte; calo quantitativo, invece, per Bardolino e Valpolicella si registra un calo quantitativo del -5-10%, mentre per il Soave si è riscontrato una produzione stabile in collina e un incremento del +5% in pianura. Calo del -10-15% anche nella produzione di Pinot grigio, mentre per il Prosecco la riduzione è stimata normale. Attualmente le contrattazioni evidenziano rialzi anche del 10-15% per il Prosecco Doc e del 15-20% per le altre tipologie. FRIULI VENEZIA GIULIA: 1.270.000 ettolitri – 5% rispetto al 2010 Il repentino abbassamento delle temperature di inizio agosto ha favorito le uve bianche. Il caldo secco del resto del mese ha contribuito ad elevare la qualità. Le prime analisi sensoriali evidenziano complessità aromatica e lascia sperare in vini ricchi di struttura, profumi e colore. La flessione quantitativa della produzione è stata causata della traspirazione dell’acino per effetto delle temperature diurne. Le contrattazioni si rivelano brillanti con rialzi del +15-20% per Pinot grigio, Ribolla Gialla e Prosecco, mentre le rosse segnano un ristagno. EMILIA ROMAGNA: 5.620.000 ettolitri – 15% rispetto al 2010 Le condizioni meteo hanno favorito i vigneti posti in terreni più freschi di pianura o di certe vallate, ma hanno penalizzato sotto l’aspetto quantitativo i territori collinari. Lo stato sanitario dei grappoli è ottimo con un incremento di oltre il 10% del tenore zuccherino e meno forza acida. La ricchezza di colore è molto interessante. Il mercato delle uve ha fatto registrare incrementi superiori al +40% e le quotazioni dei vini sono partite con incrementi del 25-30% rispetto al 2010. TOSCANA: 2.430.000 ettolitri – 15% rispetto al 2010 L’uva è sanissima, ma con una resa uva/vino più bassa della norma e la qualità dei vini è interessante in tutte le zone e per tutte le tipologie. L’andamento climatico ha fatto registrare un decremento della quantità valutato in un -15%. Aumentano le quotazioni all’ingrosso delle uve a eccezione delle uve base Chianti. MARCHE: 740.000 ettolitri - 20% rispetto al 2010 Il forte caldo che si è prolungato oltre il periodo stagionale ha diminuito la resa uva/vino. Dal punto di vista quantitativo si registra una riduzione della produzione del -20% imputabile soprattutto agli estirpi e alla vendemmia verde oltre che da un minor numero di grappoli differenziati al momento del germogliamento e dall’eccessivo caldo. La qualità è buona ovunque con punte di ottimo. La quotazione delle uve è aumentata del +10-15%. LAZIO: 1.130.0000 ettolitri – 10% rispetto al 2010 Si riscontrano difformità di quantità da zona a zona e sicuramente una generale riduzione quantitativa dovuta anche alla vendemmia verde. I bianchi sono dotati di buona, talvolta eccessiva alcolicità, ma al contempo, risultano con un buon equilibrio gustativo. I rossi sono ricchi di colore e profumi. La scarsa produzione ha fatto lievitare i prezzi all’ingrosso prima dell’uva e poi dei vini, in particolare per l’Igt Lazio e per i Castelli Romani. ABRUZZO: 2.420.0000 ettolitri – 20% rispetto al 2010 Il decremento produttivo oltre che dalla siccità è stato provocato dagli estirpi e dalle ristrutturazioni con il premio comunitario. Si registrano buone contrattazioni di mercato e movimentazioni  del prodotto con prezzi superiori al 25-30% rispetto allo scorso anno. CAMPANIA: 1.590.000 ettolitri – 15% rispetto al 2010 Gli sbalzi di temperatura e i cambiamenti di clima non hanno influito sullo stato sanitario delle uve che si sono mantenute sane, sia pure con un decremento produttivo causato dalle gelate di inizio germogliamento prima e dal gran caldo poi. Ci sono tutti i presupposti per ottenere vini dalle grandi potenzialità  e ricchi di personalità. La qualità è buona con punte di ottimo. Le quotazioni di mercato sono in crescita del +10% rispetto al 2010. PUGLIA: 5.740.000 ettolitri – 20% rispetto al 2010 Il calo del -20% è stato provocato da problemi riconducibili alla fioritura dei vigneti, al caldo torrido, alle estirpazioni e alla vendemmia verde oltre che a una resa uva/vino inferiore alla media. Primitivo e Negroamaro e in parte le uve del Castel del Monte, sono le varietà che hanno più di altre accusato il decremento. La qualità di preannuncia ottima con una buona caratterizzazione aromatica dei bianchi e un’ottima intensità dei rossi con notevole struttura ed armonia. La destinazione della produzione vinicola pugliese 2011 sarà incrementata del +6% a favore dei vini Doc e Igt. Salgono le quotazioni dei vini con ounte anche del +35% SICILIA: 4.260.000 ettolitri – 25% rispetto al 2010 La qualità dei vini siciliani si rivela più che buona, con punte di ottimo. La diminuzione produttiva è forte, -25% rispetto al 2010. Questo a causa sia di un calo fisiologico, sia dell’abbandono attraverso i contributi comunitari di oltre 2 mila ettari di vigneto, oltre che dalla vendemmia verde che ha interessato 13 mila ettari dagli abbandoni volontari a causa delle difficili condizioni del mercato. Per i mosti si sono concretizzati aumenti di prezzi intorno al +30% e lo stesso sembra essere per i vini. SARDEGNA: 500.000 ettolitri +5% rispetto al 2010 Unica regione in crescita dal punto di vista quantitativo, +5%, le alte temperature hanno provocato eterogeneità nei vigneti. I vigneti collinari non irrigui hanno subito un forte stress idrico con conseguenti perdite di prodotto soprattutto a Nord dell’isola. La resa uva/vino in molti casi è inferiore alla media, con una gradazione zuccherina dei mosti superiore alla norma e un’acidità più bassa, in particolare la malica. L’aumento di produzione è spiegabile con il recupero quantitativo di alcune zone come il Campidano e il Sulcis Inglesiente che nel 2010 aveva accusato grosse perdite soprattutto a causa delle peronospora. ALTRE REGIONI (Valle d’Aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata e Calabria): 1.520.000 ettolitri -10% rispetto al 2010  

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