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Barolo last generation. Valentina Abbona sulle orme di Juliette

27 Gennaio 2017 Jessica Bordoni
Ognuno ha i miti che si merita. Valentina Abbona, sesta generazione alla guida delle Cantine Marchesi di Barolo, è cresciuta con la leggenda della nobildonna francese Juliette Colbert de Maulévrier, moglie del marchese Carlo Tancredi Falletti e figura centrale per la storia aziendale, come per l’intera viticoltura delle Langhe.

Un’azienda nata grazie all’impegno femminile

«Da piccola i miei genitori mi ripetevano spesso la sua storia, lasciandomi letteralmente ammaliata», racconta la stessa Valentina. «All’inizio dell’Ottocento, dopo il matrimonio, Juliette si trasferì in Piemonte. Subito intuì il grande potenziale dell’uva Nebbiolo e si impegnò in prima persona per la costruzione di una grande cantina di vinificazione e di affinamento… Così nacque il vino Barolo, chiamato con il nome della località. Trovo molto affascinante pensare che tutto sia partito dalla volontà di una donna. Nel 1929 il mio avo Pietro Abbona acquistò il palazzo e i terreni e oggi la gestione è affidata a mio padre Ernesto e a mia madre Anna, che si dedicano con passione all’azienda di famiglia».

Valentina Abbona, da studentessa a export manager

Se un occhio di Valentina guarda al passato, all’illustre tradizione, l’altro è proiettato verso il futuro e verso l’estero, alla ricerca di nuovi importatori e al consolidamento dei principali mercati. «Il mio ruolo è quello di marketing ed export manager. La Marchesi di Barolo esporta i suoi vini in circa 65 Paesi, ma ovviamente non li seguo tutti io direttamente. Il focus sono soprattutto Stati Uniti, Canada e Centro America, con qualche tappa in Asia. Sono fuori casa tra i 180 e i 200 giorni l’anno, ma per ora non mi pesa, anzi. Ogni viaggio è un’esperienza unica, che mi lascia un ricordo indelebile e sempre diverso. Viaggiare è un grande privilegio».

La passione per i viaggi

La passione per i viaggi è una costante della vita di Valentina, ben prima del suo lavoro. «Dopo il liceo scientifico ad Alba, mi sono trasferita a Milano per studiare economia aziendale alla Bocconi, dove mi sono laureata nel 2012. Gli anni dell’università mi hanno permesso di fare tante esperienze in giro per il mondo: Manchester, New York, Hyderabad in India, Shanghai. Ho avuto l’opportunità di conoscere moltissime realtà aziendali e modelli di business spesso assai differenti: è stato molto formativo».

Il richiamo di casa

Un giorno, mentre Valentina è in Cina, sua madre Anna le chiede di raggiungerla in Italia per affiancarla in un impegno lavorativo. «Quel periodo insieme fu illuminante: mi permise di riscoprire la nostra realtà nazionale e di toccare con mano le dinamiche aziendali. Decisi di tornare a casa, di stabilirmi a Barolo e iniziare a lavorare al fianco dei miei genitori». Marchesi di Barolo è una delle realtà più prestigiose delle Langhe. Ha sede a Barolo, nel palazzo dirimpetto al Castello dei Marchesi Falletti, dove più di 200 anni fa tutto ebbe inizio.

Grandi cru di Barolo: un patrimonio familiare

«La produzione vinicola si concentra sulla varietà Nebbiolo, da cui nascono grandi Cru di Barolo Docg», spiega Valentina. «La nostra mission è quella di dare vita a vini di altissima qualità, grazie ad un importante patrimonio di vigne e conoscenze di cantina ereditato generazione dopo generazione». In tutto 201 ettari di vigneto, tra terreni di proprietà e storici conferitori selezionati. Dopo l’entrata in azienda di Valentina, oggi tocca a suo fratello Davide Abbona, classe 1994, che sta concludendo il suo percorso di studi. «Dopo la maturità alla scuola enologica di Alba, ora Davide sta frequentando l’Università Cattolica di Milano per diventare esperto linguistico d’impresa. È molto bravo e so che anche il suo contributo sarà prezioso».

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