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Un procollo d’intesa per rilanciare il Marsala

30 Luglio 2010 Jessica Bordoni
Vino simbolo dell’unità nazionale, primo in Italia a fregiarsi della Doc, il Marsala è un prodotto ormai di nicchia, apprezzato da un ristretto pubblico di estimatori. Per rilanciare la sua immagine l’Istituto regionale della Vite e del Vino di Palermo e il Consorzio di tutela del Vino Marsala Doc hanno firmato un protocollo d’intesa di tre anni, impegnandosi nel sostegno della ricerca scientifica e nello sviluppo della promozione culturale. «Un progetto di lungo respiro che vuole fare il punto della situazione, partendo dal superamento del deficit di conoscenze e di informazione, investendo sull’analisi scientifica e su una più moderna ed efficiente divulgazione dei valori produttivi e sociali che fanno del Marsala un vino unico e irripetibile. Siamo chiamati a riscriverne la carta d’identità, coinvolgendo il tessuto produttivo, gli agricoltori e le imprese, l’università e il mondo della comunicazione», ha spiegato il presidente dell’Irvv Leonardo Agueci. Il piano di ricerca, affidato al professor Rocco Di Stefano dell’Università di Palermo, si propone di sviluppare nuove conoscenze sulle cultivar utilizzate, sulla natura dei terreni e sulle condizioni microclimatiche dei vigneti appartenenti alla Doc; non mancheranno anche attività di studio della vinificazione, dei lieviti e dei processi di maderizzazione e invecchiamento. Un prezioso contributo verrà dato dal Centro per l’innovazione Ernesto del Giudice dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia. Quanto agli aspetti di promozione d’immagine, in programma nei prossimi mesi ci sono numerose iniziative: una giornata di studi dal titolo “Marsala, il vino che unisce”, un evento degustazione con i principali produttori e grandi nomi del giornalismo enologico, un wine-tasting a Londra e un concorso a premi riservato alle scuole della zona.

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