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Trequanda e Pucciarella: la firma di Cotarella sui vini della Cariplo

14 Giugno 2010 Alessandro Torcoli
La Cariplo ora è parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, ma sopravvive il Fondo Pensioni che nel suo patrimonio vanta due aziende agricole di tutto rispetto, anzi di altissimo valore. Si chiamano Trequanda in Toscana (Val d’Orcia) e Pucciarella in Umbria (Colli del Trasimeno), e il vino è il pilastro della loro produzione, con etichette di qualità firmate da 5 anni dal winemaker Riccardo Cotarella. Per inciso, le due aziende propongono tanti altri prodotti; la tenuta in Toscana, ad esempio, oltre a salumi, formaggi, oli, vanta uno dei principali allevamenti italiani di razza chianina. La presentazione milanese è stata organizzata da Andrea Grassetto, responsabile delle due realtà, il quale ha ammesso serenamente: «L’obiettivo di una produzione vinicola qualificata è quello di dare lustro e visibilità anche agli altri prodotti». Riccardo Cotarella ha descritto i sei vini in degustazione, tre per azienda. Da Trequanda: Tre Calici, Orcia Doc 2007 (clone di Sangiovese RLB19, lo stesso piantato da Cotarella a SanPatrignano, in barrique per oltre un anno), Alticato, Chianti Classico Riserva Docg 2003 (Sangiovese con piccole percentuali di Cabernet e Merlot in botticelle per oltre un anno), vino fine, di spessore ed eleganza; Ghirlandaia, Igt Toscana Bianco 2009 (Sauvignon con Chardonnay, aroma persistente, pulito, deciso, al palato è sostenuto da spalle forti). I vini dell’umbra Pucciarella: Empireo, Igt Umbria rosso 2008 (Cabernet e Merlot di carattere deciso e colore impenetrabile, 14 mesi di barrique); Sant’Anna di Pucciarella, Colli di Trasimeno Rosso Doc 2006 (Sangiovese, Merlot e Cabernet, austero, in piccoli fusti per 12 mesi); infine Agnolo, Colli Trasimeno Bianco Doc 2009 (Chardonnay, Grechetto, Sauvignon e Pinot bianco), da gustare freddo, vi si riconosce il terroir nel retrogusto leggermente amaro e nella mineralità. Piacevolmente imperfetto, con una lieve prevalenze delle sensazioni dure sulle morbide. Ad oggi i vini di Trequanda e Pucciarella non sono ancora distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, e la produzione è assorbita quasi interamente dai consumi interni (cral aziendale) e da alcuni accordi commerciali con l'estero. Ma l'obiettivo, con tanto di firma Cotarella, è quello di aumentarne la diffusione in Italia e nella strategia del Gruppo è previsto il coinvolgimenti di un direttore commerciale, figura attualmente assente.

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