Seleziona i vini: Patrizio Fermanelli. Per 9 euro viene proposto il Verdicchio di Jesi Nidastore di Santa Barbara e per 12 euro il Sauvignon della Tenuta di Angoris, il Merlot e il Cabernet franc di Blason, il Prosecco Quartese di Ruggeri, il Nero d’Avola di Trerrè e il Merlot, Cabernet Isontino della Tenuta Villanova. Con 13,50 euro si possono bere Pinot Grigio e Chardonnay di Renzo Sgubin, Sauvignon, Refosco e Cabernet franc della Tenuta Luisa,Chardonnay, Ribolla gialla e Sauvignon La Boatina. Per 15 euro il Pinot nero di Gaierhof, il Barbera d’Asti Bric dei Banditi di Martinetti, la Ribolla gialla di Primosic. A 19 euro troviamo il Chianti Classico ’05 Vecchie Terre di Montefili, il Primitivo Casal d’Aleccio ’04 di Petrachi e il Merlot ’05 di Venica & Venica.
Il Ristorante
Titolare: Patrizio Fermanelli, cuoco con l’aiuto della madre Anna e addetto alla cantina. Ordinata e accogliente, costante e affidabile, questa familiare trattoria, ben conosciuta anche per mitezza di prezzi. Cucina semplice e trasparente, con ruspante inizio di salumi eccellenti, anche affumicati e di seguito cose conclamate come gli gnocchi alla lepre e al ragù, le lasagne al forno, le tagliatelle con l’anatra e le crespelle con il classico “sclopit” o il tagliolino casareccio con la salsiccia. Molta griglia per agnello, manzo e maialino, ma lo spezzatino di cinghiale è raccomandabile. Ben fatto lo stinco di vitello al forno e insolita, ma convincente, la coscia di coniglio in porchetta. Veramente buone tutte le verdure, in padella e al forno, e chiusura d’obbligo con lo strudel di mele, ma attenzione anche al gelato di casa con i mirtilli caldi. Le porzioni generose, l’affabilità dei proprietari e la possibilità di pernottamento in comode stanze al piano di sopra contribuiscono da vari anni al successo del locale.