Giorgio Tommasi è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Custoza Doc. Egli subentra a Carlo Nerozzi. La denominazione, che conta 70 Cantine, 500 vignaioli, 1.200 ettari di vigneto sulle colline moreniche tra Verona e il lago di Garda e 12 milioni di bottiglie annue, è la quarta in Italia per la produzione di vini bianchi. E il Consorzio, che ha da poco ottenuto dal ministero l'"erga omnes", rappresenta ben il 90% di questa realtà.
IL CURRICULUM E I PROGRAMMI - Tommasi ha 59 anni ed è laureato in Agraria. La sua famiglia è per tradizione legata alla terra e alla viticoltura. Egli possiede un'azienda agricola con vigneti a Sandrà e Lazise (Verona) ed è anche presidente della Cantina di Castelnuovo del Garda e del Consorzio di tutela del Bardolino. «Qualitàe identità sono e saranno le parole d’ordine del Custoza», afferma Tommasi, «la nostra strategia consiste nel puntare a una qualità sempre più elevata e far sì che il vino trovi una maggiore identità, concentrandoci sui nostri tratti caratterizzanti: la piacevolezza di beva, l’abbinabilità con la cucina, la leggerezza e la delicata aromaticità». Il Custoza nasce da un mix di varie uve, fra le quali spiccano quelle autoctone, la Garganega, il Trebbianello e la Bianca Fernanda. «È sulla valorizzazione dei caratteri distintivi di queste uve che ci vogliamo focalizzare, e si tratta di un percorso che la filiera produttiva del Custoza ha intrapreso con convinzione», conclude il neo-presidente.