Da qualche anno del Tocai friulano, vino idolatrato nelle zone d’origine, si parla molto anche nelle altre regioni, dove prima era ignorato. Paradossalmente, ha avuto successo perché era alla vigilia d’una morte annunciata: il 31 marzo 2007 la sua denominazione sarà abolita, per evitare che i consumatori la confondano con quella del Tokaji ungherese, che ha diritto all’esclusiva perché è un’indicazione geografica. La questione sembrava comunque risolta: il sostantivo Tocai sarebbe stato sostituito dal suo aggettivo, e cioè Friulano, ma il Tar del Lazio, sollecitato da un ricorso, ha bloccato l’operazione. Per quale motivo? Perché la denominazione Friulano può generare confusione tra i consumatori. Paradossale, no? Ma ancor più paradossale è che sia stato il direttore della Cantina sociale di Cormòns, Luigi Soini, con il ricorso al Tar, a dichiarare guerra alla denominazione Friulano: Soini è famoso per aver inventato il Vino della Pace. E non è un paradosso che l’ex-Tocai sia adesso senza nome? Forse sarebbe il caso di chiamarlo l’Innominato. O l’Innominabile?
