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Terra Moretti: i dettagli che fanno la differenza

11 Settembre 2024 Civiltà del bere
Terra Moretti: i dettagli che fanno la differenza

La cura della vigna, la tensione all’eccellenza, il ruolo centrale delle persone sono solo alcuni degli elementi che hanno costruito il successo della holding della famiglia Moretti. Il cambio generazionale e la guida di Francesca nel team Bellavista. A fine anno le prime Cuvée Alma frutto del nuovo corso.

Terra Moretti è una holding che si occupa di edilizia industrializzata, hospitality e produzione vinicola, con sei Cantine dislocate in tre regioni italiane: Bellavista e Contadi Castaldi in Lombardia; Petra, Teruzzi e Acquagiusta in Toscana; Sella&Mosca in Sardegna. In questi mesi il gruppo sta attraversando una fase cruciale: l’ufficializzazione di Francesca Moretti a capo del team di enologi di Bellavista, affiancata da Richard Geoffroy (già chef de cave di Dom Pérignon, da un paio d’anni e in forza alla Cantina franciacortina come consulente). L’incarico è il punto di arrivo di un percorso cominciato tra il 2021 e il 2022, quando dopo 40 anni è terminata la storica collaborazione tra Bellavista e l’enologo Mattia Vezzola

Tra management e famiglia

«Il passaggio generazionale è fondamentale per le aziende di famiglia», premette il presidente Vittorio Moretti. «Bisogna prepararsi e mettere le basi affinché le imprese siano solide e abbiano radici forti per il futuro. In questi anni il gruppo ha lavorato sia sulla crescita del management, sia sul ruolo di tutte e tre le mie figlie Carmen, Francesca e Valentina, vicepresidenti della Holding Terra Moretti. Loro sono, con me e con mia moglie, le azioniste e da sempre hanno un ruolo decisivo nelle business unit di competenza. In particolare Carmen sugli hotel, Francesca sul vino e Valentina sulle costruzioni. Oggi però hanno anche un incarico trasversale, in modo da portare avanti tutte e tre insieme il futuro di Terra Moretti».

Il passaggio generazionale

Francesca si è laureata in Viticoltura ed enologia così, quando Vezzola ha deciso di lasciare per occuparsi della sua azienda, per Vittorio Moretti è stato fisiologico chiederle di prendere le redini di Bellavista. «Oggi è chiamata a farsi carico di tutto il passato enologico per interpretarlo in chiave contemporanea, anche alla luce del cambiamento climatico e della sua visione», prosegue l’imprenditore. «Deve dettare la strada e perseguirla con rigore, come abbiamo sempre fatto. Bellavista è un’azienda di famiglia, della mia famiglia. L’ho fondata nel 1977 con una filosofia ben precisa: l’estrema cura della vigna, l’artigianalità dei gesti, la tensione all’eccellenza, il culto della bellezza. E, ancora, l’attenzione alla cultura e alla tradizione, il ruolo centrale delle persone, l’istinto pionieristico… sono tanti gli elementi che l’hanno fatta diventare quella che è oggi e ogni dettaglio fa la differenza». 

La collaborazione con Richard Geoffroy

Accanto a sé, Francesca Moretti ha un vero fuoriclasse, che Vittorio Moretti definisce un grande mentore. «Richard Geoffroy è un professionista eccellente: si è messo al fianco di Francesca e del suo team con tutta la sua esperienza, ma soprattutto con estrema umiltà. Il lavoro con lui è trasversale: dalla vigna alla cantina. Anche la squadra degli agronomi lavora con lui e Francesca, si è creata una forte sinergia e unità di pensiero».
A fine anno usciranno le prime Cuvée Alma effettuate a partire dai loro “tagli”. «C’è molto fermento in cantina e sul mercato per queste edizioni che portano la loro firma». Inevitabile domandarsi se, con questo cambio al vertice, ci saranno novità gestionali e stilistiche. «La natura ci insegna che tutto si trasforma, ma che i principi e le basi rimangono invariati. Io sono sempre stato propenso ai cambiamenti: ho costruito tutte le mie aziende con la voglia di scoprire nuovi territori, affrontare avventure e sfide. Insomma, non si fa niente rimanendo fermi e immobili. I principi, i valori, le scelte di qualità, però, non possono mai essere dimenticate, bisogna continuare nel solco della tradizione e dell’esperienza. Guardare avanti senza cancellare il passato, ma averne cura e trattare con grande rispetto tutto ciò che è stato».

Anche l’artigianalità dei gesti è parte della filosofia aziendale: qui il remuage nelle pupitres

Le nuove edizioni in arrivo

All’uscita delle Cuvée Alma Brut, Rosé e Non Dosato, ovvero l’emblema del modo di intendere la Franciacorta secondo la famiglia Moretti, seguiranno i millesimati Satèn, Rosé e Pas Operé, che celebrano la vendemmia e l’unicità dell’annata. Infine sarà la volta della Riserva Vittorio Moretti, che racconta la gioia di vivere, la creatività e lo spirito indomito del presidente. Ogni etichetta è il frutto di una cura certosina in cantina, fatta di assaggi, lavorazioni, confronti, ma anche lunghi affinamenti sui lieviti che donano complessità e profondità organolettica.

Tecnologia e terroir

«E poi non dobbiamo dimenticare l’attività in campagna: il vino si fa soprattutto in vigna. È lì che i nostri sforzi e l’impegno, anche in termini di investimenti, si concentrano maggiormente, grazie a un patrimonio vitato che racconta l’attenzione meticolosa che dedichiamo a ogni singola parcella». Oggi in azienda si sta lavorando all’introduzione di piccoli robot e droni tra i filari, implementando anche la lettura di dati del satellite: la tecnologia come supporto del lavoro dell’uomo è un tema molto importante per il brand. Tra i progetti c’è anche l’implementazione delle vigne di Pinot nero, un vitigno che risponde bene al cambiamento climatico, oltre alla gestione di una vigna sperimentale.
In conclusione, com’è il futuro di Bellavista secondo Vittorio Moretti? «Credo molto nel concetto di terroir. La cantina fa parte di un ecosistema più complesso, l’insieme di tutte le realtà che compongono quel luogo, da quelle ricettive alle persone, dalla cultura all’ambiente circostante. Io ho messo le basi perché crescano e prosperino in armonia. E ho anche la fortuna di essere affiancato da donne e uomini di grande valore e da una famiglia che ha deciso di prendersi cura di tutto questo».

Foto di apertura: Il vigneto curato meticolosamente di Villa Lechi in Franciacorta

TERRA MORETTI

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Erbusco (Brescia)
030.77.62.100
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Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 3/2024. Acquista

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