In Italia, soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi, siamo poco abituati a tenere in conto la longevità. Le Cantine puntano a smerciarlo subito per ottenere un pronto realizzo. E il consumatore tende a storcere il naso se gli viene proposto un vino bianco “vecchio” più di due anni. Cambierà la tendenza? Un tentativo in questo senso viene da una zona che non vanta, suo malgrado, una reputazione straordinaria in fatto di bianchi, e invece fa vini intriganti, e da una varietà piacevole, ma sulla quale mai ci sono stati esperimenti del genere. Ebbene, Maurizio Vallona, appassionato e abile vitivinicoltore trainante per il territorio dei Colli Bolognesi, ha fatto deliberatamente uscire solo al Vinitaly 2010 un suo Pignoletto annata 2006. E l’ha dedicato a sé in occasione della sua 25a vendemmia, dopo aver chiamato altri suoi vini premium intitolandoli ai famigliari (Affederico, Permartina, Diggioanni): si chiama infatti Ammestesso, è un Classico Pignoletto Colli Bolognesi Doc (la zona è quella di Castello di Serravalle). Uve raccolte dal vigneto più vecchio dell’azienda. Tre anni sui lieviti in vasche di cemento e 12 mesi in bottiglia. Maurizio promette 10 anni di longevità: oggi è fresco, squillante, pieno e sa della terra delle colline, con note di frutta bianca matura e finale quasi “affumicato”. Un grande bianco italiano da uno storico vitigno autoctono, che per usare una parola fin troppo di moda è campione di mineralità.