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Taurasi: a due passi dalla zonazione

31 Gennaio 2012 Andrea Gabbrielli
Il Taurasi, uno dei più quotati e famosi vini del nostro Meridione, gode di buona salute. Nonostante le difficoltà dovute alla crisi, l’Irpinia, area altamente vocata alla viticoltura,  nell’ultimo decennio è molto cresciuta: se nel 2002 erano solo 51 le aziende vinicole presenti, nel 2009 (ultimo dato disponibile) sono diventate ben 172.  E lo stesso trend si è verificato per le superfici vitate e la produzione. Se nel 1995 gli ettari di vigneto del Taurasi erano poco meno di 400, attualmente sono più di 1000: un aumento del +168%. La produzione di questo grande rosso, che non a caso Arturo Marescalchi, uno dei padri del moderno vino italiano, definiva come “il Barolo del Sud”, ha registrato un’impennata pari al +430% (dai 213.588 litri del 1999 ai 1.131.011 litri nel 2009). Le difficoltà ci sono ma le imprese stanno crescendo, seppur lentamente. L’export per ora riguarda solo una piccola parte della produzione e solo una quota del 26% del totale prodotto viene esportato a livello internazionale, il 74% resta sul mercato domestico. Recentemente in occasione di Taurasi Vendemmia (Montemiletto, 20-22 gennaio) è stata presentata l’annata 2008 giudicata tra ottimo ed eccellente (18/20) incrociando il giudizio dei tecnici con quello della stampa. Durante la presentazione è stato presentato un primo sommario abbozzo di zonazione dell’area viticola del Taurasi. Ecco le macroaree proposte che corrispondono a quattro diverse giaciture pedoclimatiche 1) Quadrante nord-riva sinistra (comuni di Venticano, Pietradefusi, Torre le Nocelle) 2) Versante ovest (comuni di Montemiletto, Montefalcione, Lapio, San Mango sul Calore) 3) Valle  centrale-riva destra (comuni di Taurasi, Mirabella Eclano,Luogosano, Sant’Angelo all’Esca, Fontanarosa) 4) Versante sud-alta valle (comuni di Castelvetere sul Calore, Montemarano, Castelfranci, Paternopoli) Il Taurasi 2008 sarà un vino da medio-lungo invecchiamento.

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