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Tai Doc: in tre anni puntiamo a un imbottigliato che arrivi al 40%

20 Dicembre 2011 Monica Sommacampagna
Chiusura sotto auspici positivi per il progetto di promozione dei  Tai Rosso Doc dei Colli Berici, Tai Doc e Lison Docg promosso dalla Regione del Veneto per sostenere i produttori dopo il cambio del nome da Tocai a Tai. Soddisfatto Carlo Favero, direttore del Consorzio Vini Venezia, che nel corso della presentazione ufficiale la scorsa settimana all’Harry’s Bar a Venezia, ha sottolineato i risultati raggiunti in particolare con lo stand di promozione allestito all’aeroporto Marco Polo di Venezia da giugno 2010 ad aprile 2011: “Abbiamo ottenuto circa 37.000 contatti qualificati che hanno effettuato degustazioni con sommelier con 26 vini di 24 aziende, circa il 40% erano stranieri”. Presenti all’evento anche i consorzi di tutela che hanno fatto squadra per difendere e valorizzare le peculiarità dell’autoctono italiano.  “È stata un'opportunità importante per i Colli Berici – commenta Federico Tassoni, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza – dove il confronto con il pubblico e la critica enogastronomica ha creato nuova consapevolezza nei produttori. Oggi possiamo affermare con certezza che il cambio del nome da Tocai a Tai non è stato un fattore critico, bensì motore di rilancio per un vino che sta diventando sempre più emblema di un intero territorio e che può essere orgogliosamente proposto al di fuori di esso". “Il merito di questo progetto è di aver dato al sistema Colli Berici Doc impulso e coraggio per investire sul Tai rosso, vitigno e vino identitario della zona, nelle versioni sia tradizionale che riserva” aggiunge Andrea Monico, direttore Consorzio Tutela Colli Berici Doc. E ci anticipa: “Nell’ambito dell’obiettivo generale della denominazione che, nel giro di 3 anni punta ad aumentare l’imbottigliato fino al 40%, vorremmo incrementare i volumi di produzione di Tai rosso del 25% in due anni”. Imminente inoltre la pubblicazione di un libro sul Tai che riprende il concetto di vini nuovi da vitigni antichi, al centro del progetto di promozione, edito da Bacco e Arianna con testi di Attilio Scienza, Antonio Calò, Diego Tommasi e presentazione di Luciano Benetton e curati da Bepi Pucciarelli. “Questo progetto non solo ha dimostrato le potenzialità del sistema Tai ma ha anche evidenziato l’interesse del mercato per prodotti autoctoni legati al territorio do provenienza e con una precisa identità, con un buon rapporto qualità/prezzo. Ora che il Tai ha fatto sistema tocca alla comunicazione rilanciarlo su ampia scala” conclude il prof. Vasco Boatto, direttore Cirve dell'Università di Padova.  
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