È un aggettivo comparativo che indica qualcuno o qualcosa che sta sopra, più in alto degli altri. Quando è riferito a un vino a Doc, significa che questo ha un tenore alcolico più elevato ed è invecchiato più a lungo rispetto alla versione base. Però, dal momento che l’aggettivo Superiore compare in etichetta accanto al nome del vino (Bardolino, Barbera, Verdicchio...) senza che sia chiarito qual è il termine di confronto, insomma chi sono gli inferiori, resta senza risposta la domanda che tutti si pongono: superiore a chi? È vero che questo termine, soprattutto quand’è usato come sostantivo, non ha bisogno di spiegazioni: è evidente per esempio che il superiore, in un convento, ha diritto a quel titolo perché gli è stato demandato il governo della comunità religiosa. Ma nel caso del vino la situazione non è altrettanto chiara, spesso la semplice bottiglia d’annata non è affatto inferiore alla versione invecchiata e più alcolica: è semplicemente vittima del suo complesso di superiorità.
