Seleziona i vini: Umberto Segattini. Segnaliamo per 11 euro il Bardolino di Andrea Perantoni e il Bianco di Custoza di Vigne San Pietro. Per 14 euro troviamo il Nero d’Avola di Morgante, il Dolcetto d’Alba Forteto della Luja e il Soave di Inama. Si sale a 16 euro per il Müller Thurgau di Elena Walch e poi a 18 euro per il Chianti Querciabella, il Morellino di Scansano di Moris Farms, il Fiano di Avellino di Villa Raiano, il Valpolicella Ripasso Solane di Santi e il Cabernet Primosic. Per 22 euro il Gewürztraminer di Zemmer, il Refosco di Livio Felluga, il bianco Cà Brione di Negri, il Cabernet Sauvignon di Maculan, il Valpolicella Classico Superiore Marchesi Fumagalli e il Lugana Riserva Sergio Zenato. Per 24 euro ecco il Valpolicella Ripassa di Zenato e per 28 euro lo Chardonnay Vie di Romans. Il Valpolicella Superiore di Roccolo Grassi è a 32 euro.
Il Ristorante
Titolare: Umberto Segattini, addetto alla cantina. Cuoco: Luciano Bertolini con gli aiuti di Claudio Liguori e di Cristina Ronca, moglie di Umberto. Ai limiti della Valpolicella, e accanto al grande lago, c’è da anni una simpatica sosta per il pranzo, raccomandabile per qualità-prezzo, simpatia dei gestori e gradimento degli ambienti. Cucina di base veneta con più influssi, principalmente la buona fantasia, poi il pesce lacustre e le varie possibilità stagionali. Così ti arrivano gradevolezze insolite come il luccio in agrodolce con peperoni e polenta, una sorta di piatto “bandiera” della cucina, in carta da più di quarant’anni, appunto quelli del locale, o l’anguilla alla brace, gli spiedini di lumache gratinati alla brace, le straordinarie tagliatelle di casa preparate nel brodo di carne, con fegatini di pollo e i bigoli del torchio al salmì di faraona. La stessa faraona viene proposta arrostita al rosmarino: è un bel piatto da non perdere. Altre tentazioni sono la zuppa di cipolle, pane e groviera, l’agnello alla brace, le sarde lacustri marinate con cipolle, il capretto di zona al forno, il baccalà con polenta, lo strudel di mele e magari cose non cucinate e locali come la soppressa e il formaggio del monte Baldo. Insomma tutto concorre alla tentazione di tornare, magari con la buona stagione per godersi giardino e panorama.