Il vino? Si può ascoltare. Paolo Scarpellini (classe 1953) si autoproclama Sound Sommelier dopo 20 anni di critica giornalistica musicale e altri 20 come giudice e reporter su varie testate. Il suo credo? Considerare il vino come “musica da bere” e la musica come “vino da ascoltare”. Ecco quattro abbinamenti tra vino e musica suggeriti dal nostro Sound Sommelier. Per info: www.psmusicdesign.it
Piano contemporaneo
Barolo Cannubi 2012 – Damilano
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Ludovico Einaudi – Life
(dall’album In a Time Lapse, 2013)
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Con Ludovico Einaudi – Life. Il Piemonte è di casa, per il pianista-compositore come per il Barolo Cannubi 2012 Damilano. L’inizio soft, sulle note da carillon del Glockenspiel, schiude alla vista la tinta granata del vino. Con i primi tocchi pianistici affiorano al naso prugna e ciliegia, violino e violoncello aggiungono poi cola e mirtillo. Quando il leitmotiv di piano e archi si fa circolare e ipnotico, il turbinoso vortice sonoro spettina i robusti tannini sul palato grazie a folate di tabacco, liquirizia e pepe bianco. Nel più quieto finale, le dolci armonie del Glockenspiel polverizzano in gola un soffio di terra bagnata.
Pop-Rock
G‘17 – Tenuta San Giaime
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Kaballà – Voglio vederti danzare
(dall’album Battiato non Battiato, 1996)
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Con Kaballà – Voglio vederti danzare. Il territorio chiama: siculo l’interprete, siculo l’autore (Franco Battiato), siculo anche il G‘17 di Tenuta San Giaime. Basso, chitarra e batteria danno subito il via alle danze, senza il tempo di poter valutare il giallo paglierino con sfumature verdognole. Subito dopo attacca la voce e anche l’annuso, a base di biancospino e agrumi, ai quali la ficcante fisarmonica aggiunge una traccia iodata di borragine. Il saltellante, rockeggiante ritornello balla poi allegramente con la freschezza e la buona acidità del Grillo. E quando la musica sfuma, sulla lingua rimane un minuscolo granello di sale.
Pop-Soul
Gravello 2014 – Librandi
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Simply Red – Holding Back The Years
(dall’album Picture Book, 1985)
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Con Simply Red – Holding Back The Years. Rossi a confronto: l’inglese Mick Hucknall e il Gravello 2014 Librandi. Subito, lievi tocchi di tastiera e chitarra svelano agli occhi la tinta profondo rubino. Se poi la voce pacata ispira alle narici ribes, ciliegia e liquirizia, la sobria batteria segna sia il trattenuto tempo sonoro, sia la cadenza dei setosi e vanigliati tannini sulle papille: a ogni cambio di tono e refrain infatti, il corpo del vino pare arricchirsi in sinuosità, profondità e sostanza. Alla fine, la musica sfuma lentamente in sincrono con la lunga persistenza in gola, caratterizzata dal retrogusto lievemente fruttato.
Etnica
Quinta do Bom Retiro 20-Year-Old Tawny – Ramos Pinto
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Cesaria Evora – Miss Perfumado
(dall’album omonimo, 1992)
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Con Cesaria Evora – Miss Perfumado. La suggestiva voce è di Capo Verde, ex colonia portoghese; il porto Quinta do Bom Retiro 20-Year-Old Tawny (Ramos Pinto) è di Porto. I primi, pigri accordi di piano scivolano sul color granato-aranciato nel calice, quindi il cavaquinho aggiunge nerbo al ritmo, ma anche vaniglia, caramello e fava di cacao all’olfatto. Tocca poi al palato commuoversi per la saudade vocale da fado, spargendo lacrime di toffee e liquirizia, mentre l’andamento lento del brano avvolge il sorso nel velluto più liquoroso. Il finale annunciato lascia una lunga, armonica persistenza fra echi lontani di zenzero candito.
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com