Si chiama Hpp, ossia Hight pressure processing ed è un sistema che tramite pressioni altissime consente di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche e le proprietà nutritive di alimenti e bevande, regalando al prodotto una vita molto più lunga: dieci volte tanto rispetto ai sistemi attuali. Il metodo, inoltre, abbatte in modo significativo le contaminazioni di un batterio molto pericoloso per la salute, la Lysteria, e inattiva il botulino. Lo si potrebbe paragonare a una pastorizzazione a freddo: il suo utilizzo è fondamentale per allungare vita e proprietà dei nostri prodotti di pregio, come salumi e formaggi, specie per chi vuole affrontare alcuni mercati esteri, tra cui quello statunitense, che in tema di import agroalimentare ha norme severe.
ANCORA POCO DIFFUSO IN ITALIA - La tecnologia è esclusiva della statunitense Avure Technologies che ha già installato oltre 1.700 sistemi Hpp nel mondo e che aveva iniziato producendo, tra l’altro, diamanti sintetici. Nasce nei lontani anni Cinquanta, ma in Italia ha iniziato a riscuotere un certo interesse dopo il 1990. Il sistema è stato presentato al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano con l'intervento di diversi relatori, coinvolti in prima persona nell’ Hpp. In Italia attualmente esistono due sedi dove sono collocati i macchinari necessari a questo nuovo metodo di conservazione: a Traversetolo, in provincia di Parma, nell’azienda Prosciuttificio San Daniele - Terre Ducali e a Corropoli, in provincia di Teramo, alla Foods Import dei fratelli Monti (specializzata nella lavorazione di baccalà e stoccafisso).