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Si fa presto a dire bistrot

28 Aprile 2024 Allan Bay
Si fa presto a dire bistrot
Pochi piatti, non troppo elaborati e serviti in tempi rapidi: è questa la formula vincente del bistrot © L. Hansel - Unsplash

Nato all’inizio dell’Ottocento, questo format oggi molto di moda indica tipologie di locali piuttosto diverse fra loro. In Italia spesso si perde la differenza rispetto al ristorante tradizionale perché la proposta è ampia e la brigata costosa. Tutto quello che c’è da sapere sul tema secondo l’esperto Allan Bay.

Da qualche tempo è tornata di moda una delle tipologie di ristorazione più classiche, il bistrot; nel senso che tanti ne parlano e tutti la esaltano. Vediamo di ragionarne un po’.
Quando nascono i bistrot? Nel 1814. Gli alleati austro-russo-prussiani che hanno sconfitto Napoleone entrano a Parigi. I cosacchi dello zar (ma sicuramente anche tutti i soldati della coalizione) si dirigono affamati nei ristoranti e nelle taverne. Vogliono mangiare, ma bistro!, che in russo vuol dire velocemente. I proprietari inevitabilmente si adeguano e imparano a servire pochi piatti in un battibaleno. Alla partenza degli occupanti, alcuni di loro capiscono che far uscire in fretta un numero limitato di portate in un ambiente curato può essere un’opportunità. E così vengono aperti questi nuovi locali chiamati bistrot in ricordo dei cosacchi. Il successo arriva presto e dura ancora oggi. 
Quindi i bistrot classici sono locali belli, molto commerciali, grandi, sempre specializzati, con una lista delle vivande ristretta, dove si mangia velocemente e a un prezzo sempre (relativamente) contenuto; ma le eccezioni abbondano.

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