Introdotte in Italia nel 2016, rappresentano un’evoluzione del concetto stesso di azienda, perseguendo un beneficio comune in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Il loro numero è in crescita, anche tra chi si occupa di produzione vinicola. Ecco perché e chi ha già scelto questo status.
Quando, oltre a generare profitto, un’azienda dichiara nel proprio oggetto sociale l’obiettivo di generare un impatto positivo e misurabile sulla società e sull’ambiente, questa può definirsi Società benefit. Essendo la promozione di valori di sostenibilità ambientale, innovazione sociale e tutela del territorio al centro del settore vitivinicolo, sempre più Cantine italiane stanno adottando questa nuova forma giuridica virtuosa e innovativa.
Cosa sono le Società benefit?
Nate negli Stati Uniti nel 2010 con il nome di Benefit corporation, come si legge sul sito di informazione che raccoglie notizie, normative, ricerche e l’elenco volontario degli aderenti, le Società benefit (Sb): “rappresentano un’evoluzione del concetto stesso di azienda. Mentre le società tradizionali esistono con l’unico scopo di distribuire dividendi agli azionisti, le Sb sono espressione di un paradigma più evoluto: (…) uno strumento legale che crea una solida base per (…) la creazione di valore condiviso”. Non si tratta, dunque, di imprese sociali o di una evoluzione del non profit, ma di una trasformazione positiva dei modelli dominanti di impresa a scopo di lucro, per renderli più adeguati alle sfide e alle opportunità dei mercati attuali.
Responsabilità, sostenibilità e trasparenza
Prima in Europa e seconda al mondo dopo gli Stati Uniti, l’Italia ha introdotto dal 2016 nella propria legislazione la possibilità per le aziende di adottare la qualifica di Sb accanto alla denominazione sociale per tutte quelle società che vogliano perseguire un beneficio comune in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Per il raggiungimento di tali scopi, per legge, le Sb devono nominare una persona del management che sia responsabile dell’impatto dell’azienda e che si impegni a compilare una relazione annuale di impatto in cui vengono descritte le azioni svolte e gli impegni per il futuro.
Numeri e vantaggi del bene comune
Nel 2024 è stata presentata la prima Ricerca Nazionale sulle Società Benefit: un lavoro unico nel suo genere, ovvero un’analisi sistematica di tutte le Sb in Italia. Dalla loro introduzione nel 2016, le Sb italiane sono arrivate a essere circa 400 a fine 2019 e sono aumentate di 9 volte nei 4 anni successivi raggiungendo il numero di 3.619 a fine 2023, confermando così la diffusione di un fenomeno in forte accelerazione. Dalla ricerca, divisa in due parti, emerge innanzitutto la fotografia di un ecosistema dinamico con performance economiche superiori rispetto alle società non benefit.
Tra il 2019 e il 2022 la variazione del fatturato delle Sb è stata del +37% contro il +18% delle non benefit nello stesso periodo. Le Sb hanno poi dimostrato di avere una produttività più alta che consente di far fronte a un costo del lavoro maggiore e di distribuire più valore tra i dipendenti, oltre a creare le basi per una visione a lungo termine.
Il boom di Sb nel settore vitivinicolo
La seconda parte dello studio ha misurato il contenuto, l’estensione e la rilevanza degli impegni formalmente assunti negli statuti dove più della metà delle finalità (51,9%) si focalizza su impegni nell’area sociale, seguita da ambiente (25,6%) e governance (22,1%). In sostanza, le finalità delle Sb coincidono con le tematiche più dibattute anche all’interno del settore vitivinicolo, tanto da aver portato diverse Cantine a sposare questo modello di impresa. Siccome l’iscrizione all’elenco delle Sb è volontaria, non è al momento possibile sapere con esattezza quante aziende vinicole siano Sb, ma gli studi hanno rilevato come il fenomeno all’interno del settore alimenti e bevande sia in rapida crescita dal 2020.
Chi lo è nel mondo del vino
Tra le più importanti realtà vitivinicole italiane ad avere creduto in questo modello c’è Feudi di San Gregorio, che ha elaborato un suo protocollo produttivo “Per le buone pratiche agricole” finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del territorio irpino. Entrambe a Montepulciano, Avignonesi e Salcheto si occupano di mantenere, rispettandolo, l’ambiente da cui sono circondate anche tramite la coltivazione della biodiversità e il benessere delle comunità.
Venturini Baldini ha dichiarato nel suo statuto di voler sviluppare e promuovere il territorio Terre di Canossa agendo nel rispetto dell’ambiente anche attraverso la digitalizzazione dei processi, la riduzione dei consumi e la scelta di fornitori con gli stessi valori. Secondo Giorgio Cecchetto, dell’omonima azienda conosciuta e riconosciuta per il Raboso del Piave, è compito degli imprenditori saper restituire valore al territorio. Grande il successo di Sb anche nell’area di produzione del Prosecco, dove spiccano nomi come Pizzolato e Perlage Winery. Nel 2024 altre due realtà di primo piano in Veneto come Nino Franco Spumanti e Masi Agricola sono ufficialmente diventate Sb: per entrambe non è solo un traguardo, ma l’inizio di un nuovo capitolo.
Azioni e obiettivi comuni a lungo termine
Gestione delle risorse ambientali, impatto sulla comunità locale e tutela dei dipendenti: sono queste le azioni che accomunano le cantine Sb. Per quanto riguarda l’approccio green si segnala come particolarmente diffuso l’uso di fonti rinnovabili, la gestione efficiente delle risorse idriche e il contenimento delle emissioni di CO₂; ma anche l’adozione di pratiche agricole rispettose, la valorizzazione dei vitigni autoctoni, la difesa della biodiversità e della vitalità dei suoli.
Sempre più comuni sono i propositi legati allo sviluppo di un clima di lavoro sicuro, positivo e inclusivo, oltre a una maggiore collaborazione con partner e fornitori, con i quali instaurare rapporti stabili e duraturi. Il sostegno alle comunità locali e la volontà di mantenere vive le tradizioni vinicole del territorio attraverso la promozione di eventi culturali sono tra gli obiettivi più citati dalle Cantine. Grande rilevanza è inoltre data al racconto del vino e del territorio in Italia e nel mondo anche tramite corsi di formazione, la ricezione e l’ospitalità in azienda.
Una catena di buoni esempi per tutto il settore
Tutte queste azioni sono in grado di aumentare la reputazione e la fiducia nell’azienda attirando consumatori più attenti e interessati non più solamente alla qualità del prodotto, ma a un insieme di valori in cui rispecchiarsi. Tra i propositi dichiarati nelle Sb si può, infine, notare la volontà di diffusione del modello benefit. Questo primo gruppo di Cantine si sente parte di un progetto pionieristico e di un modo nuovo di fare impresa e si impegna così nella promozione del cambiamento in cui crede. Sebbene, dunque, lo sviluppo delle Sb, specialmente nel mondo del vino, sia ancora in atto, i benefici a lungo termine iniziano a essere tangibili e a trarne vantaggio sarà l’intero panorama vinicolo italiano.
Foto di apertura: ©P. Danilyuk – Pexels