Seleziona i vini: Biagio Leo. A 13 euro: Soave Clivius e Bianco di Custoza Lamberti. A 14 euro: Valpolicella Classico Le Ragose, Chardonnay Sauvignon Lamberti e Soave Le Tufaie Bolla. A 16 euro: Lugana Fratelli Fraccaroli e Cà dei Frati, Soave Castelgerino Rocca Sveva, Bianco Colomba Platino Salaparuta, Orvieto Antinori, Chardonnay Al Poggio Castello di Ama, Bardolino Le Vigne di San Pietro e Bidibi Maculan. A 18 euro: San Vincenzo Anselmi, Soave La Froscà Gini, Anthìlia Donnafugata, Chardonnay Casalj Rapitalà, Valpolicella Ripasso Le Poiane Bolla, Valpolicella Rocca Sveva, Tocai, Sauvignon e Pinot grigio Conti Formentini, Müller Thurgau e Gewürztraminer San Michele Appiano, Campofiorin Masi. A 20 euro: Soave Pieropan e Garganega Capitel Croce Anselmi.
Il ristorante
(g.d.s.) Titolare: Biagio Leo. Cuoco: Stefano Zaniboni con l'aiuto di Liliana Tir. La sosta per il pranzo, in questa bellissima città, è talvolta impegnativa per la tasca: segnaliamo allora questo nitido ristorante con giusto rapporto qualità-prezzo e il valore aggiunto della piacevole piazzetta esterna, a dieci passi contati dall’Arena. La cucina è da sempre misurata su una proposta interregionale, con corrette esecuzioni di alcuni classici come il fegato alla veneziana, pasta e ceci, trenette ai frutti di mare, ossobuco con polenta, brasato all’Amarone, baccalà alla vicentina, carrello di bolliti, capesante gratinate e purè di fave con cicoria. Cose meno “viste” sono il filetto di maiale con speck e limone, i tagliolini di casa con code di gamberi e zucchine, le pappardelle con porri e salsiccia, il risotto al radicchio rosso e i bigoli al ragù di anatra. Pur nella diversità degli accenti tutto è di costante qualità, con sapori non omogenei ma ben distinti e separati. Anche le piacevoli torte e i semifreddi di chiusura lasciano un buon ricordo.