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Riedel lancia la linea Veritas. Calici sempre più leggeri e più sottili

10 Ottobre 2014 Jessica Bordoni
Tutto ruota intorno al concetto di “funzionalità del calice”. E da più di 40 anni ormai. Era infatti il 1973 quando Riedel, azienda leader nella produzione di bicchieri in fine cristallo, presentava la sua rivoluzionaria collezione Sommeliers: un set di “calici varietali”, diversi per forma e dimensioni in relazione alle caratteristiche specifiche delle uve e quindi dei vini (spessore e colore delle bucce degli acini, quantità dei tannini, contenuto di zuccheri, e ancora grado di acidità e di mineralità). Nel 1986 dopo lunghi studi si arrivò alla serie Vinum, mentre oggi è la volta di Veritas, presentata ufficialmente al Westin Palace di Milano da Georg Riedel, 10^ generazione alla guida del marchio austriaco, che nel 2013 ha affidato la carica di presidente al figlio Maximilian (leggi qui). RIEDEL CRYSTAL PHILOSOPHY - Uno stesso vino, se degustato in calici differenti, dà luogo a differenti percezioni. La particolare dimensione del bicchiere conduce a una minore o maggiore concentrazione degli aromi, così come l’ampiezza del diametro dell’imboccatura indirizza il liquido su una porzione precisa della lingua (al centro, sulla punta o ai lati), mettendo in rilievo ora i tannini, ora la dolcezza, ora l’acidità. «Il materiale di cui è fatto il bicchiere non è fondamentale, tra vetro cristallino e cristallo non ci sono grandi differenze. Quel che conta è la forma, è una questione di fisica», spiega Georg Riedel. «Con Riedel Crystal Veritas siamo di fronte a una “nuova perfezione” dei nostri calici, in grado di esaltare al meglio le diverse tipologie di vini». VERITAS, ALTEZZA, LEGGEREZZA E SOTTIGLIEZZA - Quali sono le novità della nuova linea rispetto alle precedenti? «Veritas è il frutto di una sfida che ho lanciato a Franz Schmid, il responsabile del reparto tecnico di Weiden - uno dei nostri quattro stabilimenti produttivi - ovvero realizzare i bicchieri in cristallo a piombo soffiato a macchina più sottili e leggeri al mondo», racconta soddisfatto Riedel. «Rispetto a Vinum, i calici Veritas sono più alti del 15 per cento e più sottili e leggeri del 25 per cento, ma resistono al lavaggio in lavastoviglie e alle rotture e sono quindi adatti anche all’utilizzo domestico oltre che al mondo dell’hotellerie». TUTTI I CALICI DEL TASTING E NON SOLO - Il tasting si è concentrato sulle performance di tre calici Riedel, uno pensato per il Pinot noir - Nuovo Mondo, uno dedicato al Syrah - Vecchio Mondo e uno al Cabernet, rispettivamente tre vini le cui uve sono caratterizzate da acini a buccia sottile, media e spessa. In abbinamento ai vini c’erano quattro tipologie di cioccolato Lindt: bianco, fondente al 50%, fondente al 70% e al peperoncino (seguirà nei prossimi giorni un articolo con i dettagli tecnici del tasting). In assaggio anche la Coca Cola, assaporata nello specifico bicchiere Coca-Cola + Riedel, che si ispira alla bottiglia originale “Contour” del 1915. «All’inizio del 2013 abbiamo avviato una collaborazione con il colosso americano», precisa George Riedel, «che ci ha contattato per creare il “bicchiere perfetto” per la bevanda più bevuta al mondo». Dallo scorso anno Riedel ha avviato un progetto di partnership anche con Nespresso, per sviluppare due bicchieri soffiati a macchina in grado di potenziare i differenti gusti e aromi delle tante miscele di espresso prodotte dal marchio.

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