Alcuni produttori lavorano in condizioni climatiche avverse, tra terrazzamenti in forte pendenza, vigne d’alta montagna o sulle piccole isole. Ma c’è anche chi ha combattuto o combatte una guerra culturale, opponendosi alla moda e all’omologazione. Ecco una carrellata di vignaioli resistenti italiani.
Ci sono molti modi di pensare la resistenza. C’è quella storica, con la R maiuscola, dei partigiani contro il regime nazi-fascista. C’è quella fisica, la capacità di un corpo di opporsi ad una forza esterna (meccanica, elettrica, termica…). La migliore metafora della resistenza, a mio avviso, l’ha lasciata il poeta Giacomo Leopardi. Nel 1836, durante il suo soggiorno napoletano, egli compone La ginestra: al centro della lunga lirica, il fiore che sfida le pendici del Vesuvio, cresce “su l’arida schiena del formidabil monte sterminator”, e “col suo profumo il deserto consola”.
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