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Quattro sono le vie del Genepy Saint Roch

19 Febbraio 2019 Maria Cristina Beretta
Quattro sono le vie  del Genepy Saint Roch
© Stopdown Studio - www.stopdown.it

Nasce dall’omonima erba di montagna della famiglia delle Artemisie ed è il fiore all’occhiello dell’azienda valdostana. il Genepy Saint Roch è prodotto con tecniche antiche per macerazione, infusione e distillazione delle parti fiorite della pianta.

Chi conosce la montagna anche semplicemente da turista ha certamente avuto occasione di assaggiare il genepy o genepì. L’erba che dà vita a questo liquore, l’Artemisia genepy, nasce lungo l’intero arco alpino tra i 1500 e i 2000 metri di altitudine, e tuttavia la sua lavorazione più nota è in Valle d’Aosta. A Quart, poco fuori dal capoluogo regionale, le Distillerie Saint Roch hanno fatto di quest’erba dalle proprietà digestive e tonificanti un punto di forza della loro produzione.

Piantine di Artemisia Umbelliformis

Quattro tipologie dello stesso liquore dal carattere ben definito

E oggi realizzano quattro tipologie del noto liquore, ognuna dal carattere distinto, utilizzando sia varietà diverse sia tecniche differenti, che vengono combinate fra loro. La pratica più antica prevede la macerazione in alcol di parti fiorite secche. Dopo 90-120 giorni si filtra il tutto e si aggiunge uno sciroppo di acqua e zucchero. Un altro metodo consiste nel distillare la macerazione: in questo caso il prodotto sarà secco e veicolerà profumi più intensi e concentrati. C’è poi il sistema per sospensione: si riempie a metà una botte d’alcol e si dispone una rete a una certa distanza, sopra a cui si spargono i fiori. Si chiude la botte e dopo 90-120 giorni si raccoglie l’alcol che ha estratto i principi attivi, per poi aggiungervi lo sciroppo.

Nicola Rosset

Da erba curativa a liquore intenso

All’origine di questa tecnica sembra esserci la mentalità contadina di riutilizzare i fiori. Questa pianta è sempre stata considerata da chi vive in montagna un’erba in grado di curare molti mali. In passato la sua raccolta era particolarmente faticosa anche perché i quantitativi erano pochi, oggi invece la specie è protetta e la raccolta regolamentata. La maggior parte delle coltivazioni fa capo alla varietà Artemisia umbelliformis o bianca o femmina e Saint Roch è la più grande raccoglitrice in Valle.
«Abbiamo voluto mantenere la tradizione del genepy nell’Elixir Centenario Ottoz, usando solo la varietà Artemisia genepy e l’antica tecnica della macerazione», racconta Nicola Rosset, presidente di Saint Roch, «ma ci tenevamo a far conoscere anche altre versioni di questa piantina».

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