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Quando il produttore è un Vip

12 Febbraio 2025 Emanuele Pellucci
Quando il produttore è un Vip

Dal Trentino a Pantelleria, sono tanti i personaggi famosi che hanno deciso di cimentarsi con la viticoltura, commercializzando una o più etichette che portano il loro nome. Cantanti, attori, sportivi, stilisti, ma anche artisti, giornalisti, uomini della politica e della finanza… di ciascuno ricordiamo i vini più emblematici e l’enologo di riferimento. Una cartina dell’Italia permette di localizzare ciascuna tenuta.

Da una parte il continuo calo dei consumi, sceso sotto i 40 litri pro capite, dall’altra il sempre maggiore interesse di chi al mondo del vino si avvicina per lavoro o per passione. Giovani e meno giovani, uomini e donne: negli ultimi decenni si è assistito in Italia a un forte incremento delle molteplici figure che ruotano intorno a questo settore: sommelier, giornalisti, comunicatori, operatori turistici, e naturalmente chi affianca le aziende produttrici nella commercializzazione e nel marketing.

La passione dei Vip per il vino

Una passione che non poteva non coinvolgere anche i cosiddetti Vip, personaggi pubblici al di fuori del settore vinicolo (con qualche eccezione, come vedremo) che a un certo punto della loro vita hanno deciso di investire in questo affascinante ma niente affatto facile comparto. Chi accontentandosi magari di produrre poche migliaia di bottiglie, chi invece avviando un’attività vitivinicola di tutto rispetto. In questa nostra panoramica figurano anche alcuni personaggi che producevano già il vino “in famiglia” e altri hanno deciso di affidarsi a Cantine già esistenti per creare una propria linea di prodotti. Musica, sport, cinema, moda, politica, finanza, stampa e fotografia sono gli ambiti professionali in cui abbiamo individuato questi “vignaioli” speciali appassionati di vino.

Cantanti e musicisti

Il tenore toscano Andrea Bocelli ha affidato all’enologo Luca D’Attoma la cura dei suoi vini (18 mila bottiglie da 15 ettari di vigna) che produce a Lajatico (Pisa) nella tenuta Bocelli 1831, tra cui spiccano Terre di Sandro (Sangiovese 100%) e Alcide (Sangiovese e Cabernet Sauvignon in parti uguali).
Al Bano Carrisi con le sue Tenute Al Bano Carrisi è l’indiscusso dominus di Cellino San Marco (Brindisi) che grazie a 60 ettari di vigne produce ben 1,8 milioni di bottiglie. Nella vasta gamma, affidata all’enologo Michele Renna, un ruolo di primo piano lo riveste il Don Carmelo, Rosso Salento Igp.
Non canta ma dirige orchestre il maestro Gabriele Ferro che in una minuscola vigna (2 ha) a Pantelleria produce circa 5 mila bottiglie tra il passito Alma Noctis e lo Zibibbo secco Yle. L’azienda si chiama Il Serralh e a curare questo piccolo “giardino” è il tecnico pantesco Antonio D’Aietti.
Da una ventina d’anni ormai anche Gianna Nannini è entrata nel mondo del vino. La rockstar senese, supportata all’inizio nientemeno che da Renzo Cotarella, dagli 8 ettari di vigna che circondano la bella proprietà di famiglia della Certosa di Belriguardo (Siena) produce vini classificati Toscana Igt tra cui Rosso di Clausura, Chiostro di Venere e Baccano.
Appena 2 mila bottiglie sono quelle che Ron (Rosalino Cellamare) ricava dalla collaborazione con l’azienda vinicola Carlo Zanetti a Stradella (Oltrepò Pavese), enologo Carlo Saviotti, rappresentate dal vino Fracent’anni Rosso (Cabernet, Bonarda, Barbera, Uva Rara).
Di tutt’altre dimensioni l’azienda che l’inglese Sting (pseudonimo di Gordon Matthew Thomas Sumner) possiede a Incisa-Figline Valdarno (Firenze). Con i suoi 100 ettari di vigne e la consulenza di Riccardo Cotarella, la Tenuta Il Palagio produce un’ampia gamma di etichette tra cui spiccano Sister Moon, Toscana Igt e When We Dance, Chianti Docg.

Gli ex calciatori

È nato a Fiesole, non ha mai giocato nella Fiorentina e per fare vino è andato in Sicilia. Andrea Barzagli ha trovato infatti nel messinese Gianfranco Sabbatino la persona con cui portare avanti il rilancio della Doc Faro. Le Casematte (11 ettari vitati, 50 mila bottiglie, consulente Carlo Ferrini) hanno nei vini Faro Doc e Nanuci Igp le etichette di punta.
Toscano anche lui e in passato apprezzato capitano della Fiorentina, Dario Dainelli ha scelto le colline di Cerreto Guidi, a due passi dal paese natale di Leonardo da Vinci, per realizzare l’altro suo sogno, quello di vignaiolo, affidandosi alla consulenza di Attilio Pagli. Da 5 ettari di vigna ricava circa 18 mila bottiglie a marchio Cantina Dainelli tra cui Rude, Toscana Igt (Sangiovese 100% in cocciopesto) e La Sbronza, Toscana Igt (Ansonica del Giglio).
Ex calciatore anche lui, calabrese, Paolo Faragò ha scelto però il sud della Sardegna per produrre vino (Tenute Faragò). Nell’area di Serdiana (Cagliari) possiede 6 ettari e mezzo di vigne e con il supporto tecnico di Mario Siddi produce circa 22 mila bottiglie all’anno, tra cui Bovale e Malvasia, entrambi Isola dei Nuraghi Igt.

I campioni del ciclismo e dei motori

L’azienda di Francesco Moser, uno dei più grandi del ciclismo mondiale, è tra quelle che già la famiglia portava avanti prima dell’avvento del campione. Sulle colline trentine della Valle di Cembra la famiglia Moser, una tradizione parallela di vignaioli e ciclisti, possiede 28 ettari vitati da cui ricava circa 170 mila bottiglie di vino. Dell’ampia gamma segnaliamo due bollicine Trentodoc: l’iconico 51,151 e Tracce Millesimato, entrambi Chardonnay 100%. L’enologo è Matteo Moser.
Dal pallone alle auto da corsa. Jarno Trulli, pescarese ex pilota di Formula 1, ha rilanciato un antico marchio vinicolo della sua regione, e con Castorani (100 ettari di vigne e 700 mila bottiglie di vino all’anno) ha una bella gamma che comprende Jarno e Dieci Inverni, entrambi Colline Pescaresi Rosso Igt. L’enologo è Angelo Molisani.

produttori Vip

Attori, registi e personaggi tv

Il fascino di Pantelleria fece colpo tanti anni fa anche sulla fascinosa attrice francese Carole Bouquet. Da qui a decidere di produrre passito è stato un attimo. Nei 3,5 ettari di vigne, Carole produce un solo vino, il Sangue d’Oro Passito di Pantelleria in appena 4 mila bottiglie con la consulenza di Antonio D’Aietti. La tenuta porta il suo nome.
Anche Stefania Sandrelli ha voluto entrare nel mondo enoico affidandosi però a chi già lo fa di mestiere, l’azienda Bottega. In una tenuta a Castelnuovo Berardenga (Siena) di 13 ettari e 100 mila bottiglie all’anno, Stefania ha una sua propria etichetta, Acino d’Oro, Chianti Classico Docg. Enologo dell’azienda è Guglielmo Pasqualin.
Anche Gerry Scotti si affida a un marchio presente da tempo sul mercato, Giorgi Wines, per avere una sua propria linea di prodotti che nascono a Canneto Pavese (Pavia) sotto la cura dell’enologo Andrea Bonfanti. I suoi vini sono: Regiù Oltrepò Pavese Doc (Barbera) e Buttafuoco ’56 Doc (Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta).
Nella lista non poteva mancare Gianmarco Tognazzi, che a Velletri conduce La Tognazza e che dalla cura dell’enologo Andrea Miceli dà vita a vini con riferimenti chiaramente cinematografici del padre Ugo: Voglia Matta (Chardonnay) e Il Conte Mascetti (Sangiovese, Merlot, Syrah).

I big della moda

Il re del cachemire Brunello Cucinelli ha messo fino ad oggi in “lavorazione” un pezzo unico: Castello di Solomeo, blend bordolese con l’aggiunta di Sangiovese. Appena 10 mila esemplari dai 5 ettari di vigna in località Solomeo (Perugia) con la collaborazione dell’enologo Michele Baiocco.
Altre dimensioni quelle che Ferruccio Ferragamo, primogenito del celebre “calzolaio delle dive” Salvatore, gestisce nella superba tenuta Il Borro a Loro Ciuffenna (Arezzo), un tempo dei duchi d’Aosta. Dagli 85 ettari di vigneti ne ricava 350 mila bottiglie tra cui Il Borro (Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah) e Nitrito (Cabernet Sauvignon 100%). In cantina l’enologo Samuele Mammoli.
Anche Renzo Rosso nella sua Diesel Farm di Marostica (Vicenza) ha puntato sui piccoli numeri: 7 ettari e 25-30 mila bottiglie che il tecnico Umberto Marchiori trasforma nel Rosso di Rosso (Merlot, Cabernet Franc) e Nero di Rosso (Pinot nero 100%).

Protagonisti della politica, della finanza e del giornalismo

È Massimo D’Alema, già premier, appassionato di barche e poi di vino, a rappresentare al meglio la categoria dei politici grazie a La Madeleine, l’azienda che possiede nella zona di Narni (Terni): 14 ettari vitati e 50 mila bottiglie, dove spiccano il Nerosè, spumante metodo classico di Pinot nero, e il NarnOt da Cabernet Franc. Consulente speciale Riccardo Cotarella.
Massimo Gianolli fondatore di Generalfinance, da vari anni ha avviato in Valpolicella, sulle colline di Grezzana (Verona), la sua bella tenuta La Collina dei Ciliegi (31 ettari di vigne e 110 mila bottiglie) affidandosi all’esperienza dell’enologo Paolo Posenato. I vini di punta sono il Peratara Valpolicella Superiore Doc e il Prea Bianco Verona Igt.
Una tradizione vinicola secolare quella dell’azienda Mossi 1558, oggi della famiglia del finanziere Alessandro Profumo. Nei 70 ettari sulle colline di Albareto (Piacenza) si producono ben 450 mila bottiglie all’anno tra cui Baciamano, Colli Piacentini Doc (Malvasia di Candia aromatica) e Ca’ del Morino Brut (Ortrugo, Pinot nero, Chardonnay). L’enologo è Stefano Testa.
Ha scelto la campagna pugliese di Manduria (Taranto) Bruno Vespa, icona del giornalismo televisivo di casa nostra, per l’avventura nel mondo del vino Vespa Vignaioli. Anche lui affiancato da Riccardo Cotarella, produce ogni anno ben 250 mila bottiglie dai 31 ettari di vigneti. Vini di punta: Raccontami, Primitivo di Manduria e Donna Augusta (Fiano, Verdeca, Chardonnay).

Foto di apertura: © elaborazione grafica di V. Fovi

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