La Cina è vicina, anche in cucina! Dieci tra i più rinomati chef del Paese del dragone hanno creato 100 ricetteda abbinare ad altrettanti vini nazionali delle aziende socie dei Grandi Cru d’Italia, il comitato che riunisce i più prestigiosi produttori della Penisola, le cui etichette da almeno vent’anni sono giudicate ai massimi livelli dalle guide e dalle riviste enologiche di tutto il mondo. I piatti sono illustrati nelle 330 pagine del volume "Grandi Cru d’Italia. Best chinese chefs. The marriages of love between italian wine and chinese cuisine", edito da Vela Web, con prefazione e testi del giornalista Cesare Pillon.
GLI ABBINAMENTICON LE DIVERSE TRADIZIONI, DALLA CANTONESE ALLA SICHUAN - La nostra viticoltura si distingue per la sua ricchezza di uve, con oltre 600 tra vitigni autoctoni e internazionali allevati sul territorio; tale varietà ben si presta ad accompagnare le differenti tipologie di cucina cinese. La Cantonese, ad esempio, contraddistinta da riso e aromi delicati, può essere apprezzata in particolare con le bottiglie del Piemonte, della Lombardia e del Veneto; al contrario la Sichuan, più speziata e piccante, si avvicina maggiormente ai sapori dell’Abruzzo e del Sud Italia, in special modo la Calabria. Ancora, la cucina Shandong, dal gusto fresco e leggero, si adatta ai vini liguri, mentre la produzione campana accompagna al meglio le ricette Huaiyang, con portate a base di riso e pesce ricchi di condimento. La carrellata di accoppiamenti enogastronomici prosegue tra Zejiang (soprattutto carne) e Toscana; Fujian (pesce e prodotti di montagna) e Sicilia; Hunan (sapori forti, con uso di peperoncino) e Puglia; e Anhuai (notevole utilizzo di erbe aromatiche) e Sardegna. Degustare per credere! Il libro, accompagnato da pregevoli fotografie delle creazioni proposte, è in edizione bilingue inglese e mandarino, dedicato ai tutti i cinesi che hanno scoperto l’amore per il vino made in Italy. Per maggiori informazioni www.grandicruditalia.it.