Perché pubblicare proprio oggi il Memoriale di Luigi Einaudi che stabilisce, come recita il sottotitolo, "le regole generali per l'amministrazione di un'azienda agricola a vigneto nelle Langhe"? Cosa rende ancora attuali i principi adottati dal secondo presidente della Repubblica nella gestione dei suoi Poderi? Lo si scopre sfogliando le 84 pagine del libro edito da Nino Aragno, acquistabile a 5 euro.
LA VIGNA AI TEMPI DI EINAUDI - Einaudi inizia l'attività di agricoltore alla fine del XIX secolo, quando comincia a profilarsi una ripresa dopo la grave crisi del settore vitivinicolo determinata dall'oidio e dalla fillossera. Egli, operando per 60 anni entro un regime di mezzadria classica, è in grado di trarre dalla terra stessa tutto il capitale necessario per la sua conduzione e per il suo rinnovamento. E scrive il Memoriale per poter tramandare a chi gestirà i Poderi Luigi Einaudi dopo di lui i principi essenziali adottati.
L'APPENDICE DEL FIGLIO MARIO - Nell'appendice (scritta dal figlio Mario 16 anni dopo la sua scomparsa) torna l'attualità delle scelte di Luigi Einaudi là dove il figlio spera di "superare una crisi che, sotto la forma nuova che essa ha assunto, ricorda le crisi più gravi degli ultimi 150 anni" e, a questo scopo, auspica l'elaborazione di una gestione che valorizzi la cooperazione, la solidarietà e il legame con la terra, come avveniva ai tempi del padre Luigi.