Cosa potrebbe cambiare
L'obiettivo è proibire la pubblicità di prodotti alcolici e imporre pesanti restrizioni alla stampa e alle informazioni rivolte ai consumatori, in negozi e ristoranti. Non solo: proibire la vendita e il consumo di alcol in eventi pubblici, culturali e sportivi, così come nei ristoranti stagionali all'aperto. Ridurre l'orario di apertura dei punti vendita. Impedire di esibire le bottiglie di alcol (solo se nascoste in sacchetti o scatole). Aumentare l'età legale per comprare e consumare alcol da 18 a 20 anni. E altri articoli, che impediscano la rivendita di alcol all'interno dei negozi specializzati, sono pronti per essere votati.Sono già in vigore leggi molto severe
Una stretta ulteriore per il settore, che in Lituania è già regolato da leggi piuttosto severe. Già oggi è proibito pubblicizzare birra, vino e superalcolici in radio e tv prima delle ore 23, e i negozi specializzati possono stare aperti solo dalle 8 alle 22. Ad eventi pubblici, culturali e sportivi si possono consumare solo bevande a bassa gradazione alcolica (fino a 7,5% vol.), mentre è vietato del tutto nelle istituzioni scolastiche. Non è consentito usare alcolici come regalo o premio, ed è proibito associare il loro consumo a un miglior tenore di vita sociale o relazionale.Un nuovo modello di consumo
Dal 2004 la Lituania è parte dell'Unione Europea, e la cultura europea del bere si è già ampiamente diffusa nel Paese. Si tende sempre più a consumare vino e birra a tavola; a bere meno, scegliendo prodotti di maggiore qualità. Anche qui l'alcol è diventato uno strumento di socializzazione: si esce a bere con gli amici, divertendosi con un consumo moderato. La domanda di alcolici in Lituania sta diventando simile a quello dei Paesi confinanti: la birra è al primo posto nel consumo pro capite (94 litri all'anno), seguita a grande distanza da spirits (12,6 litri), bevande fermentate, come il sidro (12 litri), vino (10,9 litri), cocktail (1,9 litri). E il mercato vinicolo è in costante crescita.Consumo di vino in Lituania: 2009 - 25 milioni di litri 2010 - 33 milioni di litri 2011 - 37 milioni di litri 2012 - 36 milioni di litri 2013 - 39 milioni di litri 2014 - 41 milioni di litri
La dipendenza non si combatte così
Il fenomeno del binge drinking è tuttora presente. Le persone con problemi di alcolismo si concentrano nelle città provinciali, più piccole. Bevono birre forti e superalcolici economici, alcuni anche illegali. Le ragioni principali dela dipendenza sono da cercare nel disagio sociale (povertà, disoccupazione...). Le nuove leggi sostenute dai partiti di governo andranno a modificare le abitudini del 95% dei consumatori "normali", ma non aiuteranno a risolvere il problema dell'alcolismo. Per questo le iniziative dei Farmers and Greens sono accolte con grande dissenso dalla classe media - studenti, professionisti del trade, sommelier, stampa, organizzatori di eventi culturali.Il dissenso della classe media
Concerti pacifici, manifestazioni, raccolte di firme per la libertà di scelta, contro le restrizioni stanno già avendo luogo, insieme al tentativo dei partiti di opposizione di bloccare le iniziative del Governo. Abbiamo ricevuto supporto dagli ambasciatori dei Paesi produttori di vino: Italia, Francia, Spagna, Romania, Grecia, sfortunatamente senza alcun risultato finora. Ma speriamo ancora che possa vincere la razionalità e un approccio più moderno al problema del binge drinking.di Arūnas Starkus
Editor in Chief di Vyno žurnalas Co-organizzatore della fiera del vino in Lituania: "Vyno dienos" Direttore educativo della Lithuanian School of Sommelier Co-fondatore dei movimenti per la libertà di sceltae contro le restrizioni #MesNeLigoniai / #WeAreNotSick e Moderate Consuming Lithuania