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In Sardegna i più antichi produttori vinicoli del Mediterraneo

27 Dicembre 2016 Jessica Bordoni
La culla della civiltà enoica mediterranea? Secondo un recente studio sarebbe una delle nostre due isole maggiori, la Sardegna. L’annuncio arriva dall’Università di Cagliari e fa capo al professor Gian Luigi Bacchetta con il suo team di Archeobotanica del Centro di conservazione della biodiversità, e al professor Pierluigi Caboni, con il gruppo di ricercatori di Chimica degli alimenti.

Il torchio a torricella dell’Età del Ferro serviva a produrre vino

Tutto comincia nel 1993 a Monastir, nel villaggio nuragico di Bia de Monti - Monte Zara in provincia di Cagliari, quando l’archeologo Giovanni Ugas rinviene un torchio a torricella con vasca risalente all’Epoca del Ferro, ovvero circa 1.200 anni a.C. Gli studiosi hanno analizzato i residui organici presenti nella vasca e sono giunti alla conclusione che il reperto in questione serviva a produrre vino. Gli antichi Sardi abitanti dei nuraghi sarebbero, quindi, i primi produttori vinicoli nella zona del Mediterraneo di cui si hanno tracce.

Il reperto di Monastier è più antico del Mediterraneo

«All’interno della vasca è stato individuato un agglomerato cristallino e dell’acido tartarico che ci ha convinto a procedere con un’analisi più approfondita», precisa il professor Caboni. «Abbiamo esaminato attentamente i frammenti e ora possiamo dire con certezza che si tratta del reperto di questo genere più antico dell’area del Mediterraneo. Si tratta di una scoperta fondamentale, perché permette di fissare un tassello importante per individuare le prime produzioni vinarie. Dalle analisi risulta con ogni probabilità una produzione di vino rosso».

Il ribaltamento di prospettiva tra Sardi e Fenici

I risultati ottenuti vanno nella stessa direzione del ritrovamento di alcuni vinaccioli nell’insediamento nuragico di Sa Osa, in provincia di Oristano, risalenti anch’essi al 1200 a.C. (la scoperta è stata presentata ufficialmente durante Expo Milano 2015). Fino ad oggi si pensava che il vino in Sardegna fosse giunto attraverso i Fenici nell’800 a.C., ma l’ipotesi di una precedente attività vinicola sull’isola (e parliamo di quattro secoli di anticipo) si fa sempre più concreta, arrivando a ribaltare il ruolo di precursori del vino nel bacino del Mediterraneo.

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