Seleziona i vini: Vincenzo Mancino. Per 13 euro troviamo il Nero d’Avola di Cusumano, il bianco Leone d’Almerita di Tasca, il Grecanico e lo Chardonnay Mandrarossa. Per 14 La Segreta Bianco di Planeta, Colomba Platino di Salaparuta e Angimbè di Cusumano. Per 15 il Cabernet Sauvignon Mandrarossa, il Sant’Agostino Bianco e Rosso di Firriato, il Benuara e il Syrah ’06 di Cusumano, il rosso Megara ’05 di Salaparuta. Per 17 euro il Merlot ’04 e il Cabernet Sauvignon ’05 di Fazio.
Il Ristorante
Titolare: Antonella Saviano, cuoca con lo chef Benedetto Liberto. A due passi dalla Cattedrale, in una delle più belle piazze della città questa trattoria propone il mangiare storico palermitano, fatto di mille sapori, nascosti e palesi, dalle tante sfumature intriganti e sottili. Il cuoco, pilotato da una patronne molto esigente, presenta subito le credenziali con il polpo freddo in insalata e la spatola in agrodolce, ottimi anticipi di cose gustose come i bucatini con le sarde, quasi un classico, o anche con i broccoli arriminati, le tagliatelle con la menta e pesce spada, i tagliolini con gamberi, zucchine e pomodoro e poi involtini di spatola alla palermitana con uvetta, pinoli e pangrattato, veramente gustosi, la trancia di tonno fresco con la cipolla, il vitello alla brace in spiedini, le sarde a beccafico, le polpette di pesce e poi gli involtini di melanzane e la classica caponata. Cassate alla siciliana e cassatelle per chiudere la sosta, simpatica anche per la cordialità dei gestori.