Nel 2016 berremo 34.481 miliardi di bottiglie, con un aumento del +5,3% negli ultimi cinque anni. Lo dicono i dati dell'International Wine and Spirits Research (The Iwsr) anticipati da Vinexpo e che saranno presentati a Bordeaux dal 16 al 20 giugno. La spinta sarebbe dovuta principalmente agli spazi espansivi dell'export e ai forti tassi di crescita delle economie emergenti.
ITALIA: -4-9% I CONSUMI INTERNI MA TENGONO I DOP - Per quanto riguarda i consumi interni in Italia, Vinexpo precisa che questi sono diminuiti del -2,5% dal 2007 al 2011. E aggiunge che il decremento dovrebbe accelerare e segnare un taglio ulteriore del -4,9% sull’arco 2012-2016. Come dire che, dal -0,6% medio annuo accusato lo scorso quadriennio, il calo sta passando al -1,2%: il doppio. In questo contesto cedente, tuttavia, Vinexpo prevede che il consumo italiano di vini oltre i dieci dollari (7,50 euro) a bottiglia crescerà del +23,2% nel periodo 2011-2016. Mentre quello della fascia tra i 5 e i 10 dollari dovrebbe mettere a segno in parallelo un +13,5%.
L'EXPORT RALLENTA LA SUA CRESCITA - Intanto, sul fronte dell’export, la dinamica italiana 2012 sta rallentando. Il totale in valuta dei primi 9 mesi 2012 (periodo sufficiente per capire con ottima approssimazione le tendenze di fine anno) raggiunge i 3.445 milioni di euro e aumenta del +7,5%, contro il +12% del consuntivo 2011. Il gap si attenua, tuttavia, sul fronte dei Dop. Nel gennaio-settembre 2012 essi raggiungono la quota 1.271,8 milioni, con un +7,1% sullo stesso periodo 2011 e con la perdita di un solo punto rispetto al +8,1% del 2011. I Dop rossi e rosati si comportano meglio: superano i 938 milioni, con un +7,6%, mentre i Dop bianchi si fermano a 333 milioni, con un +5,8%.
IL MONDO PREFERISCE I VINI DI QUALITÀ E ROSSI - Va sottolineato che queste tendenze non sono atipiche, ma si saldano con le rilevazioni a livello mondiale di Vinexpo. Le quali dicono che la dinamica espansiva in atto sui mercati mondiali privilegia proprio i vini di qualità, nella fascia di prezzi alla bottiglia oltre la soglia dei 10 dollari (assimilabile ai Dop). I Paesi che “tirano” di più, su questo fronte, sono Cina, Usa e Canada. Il vino francese, d’altra parte, sembra essere quello che cavalca meglio questa tendenza, mentre per italiani e spagnoli il fatturato all’esportazione cresce meno velocemente rispetto alle vendite in volume e segna quindi perdite dei valori unitari. Va aggiunto che il vino rosso continua dominare in modo sempre più evidente i consumi mondiali. Nel 2011 esso ha rappresentato il 54,7% dei consumi di vini fermi, mentre sull’arco 2011-2016 esso dovrebbe registrare una crescita del +9,1%, grazie soprattutto alla Cina. I vini bianchi, in parallelo, dovrebbero crescere solo del +2,7%.