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Vendemmia 2023: le previsioni in Francia e Spagna

8 Settembre 2023 Anita Franzon
Vendemmia 2023: le previsioni  in Francia e Spagna

In Italia, così come all’estero, i produttori guardano a una raccolta che sembra procedere tra alti e bassi. Mentre da noi e in Spagna si aspettano volumi inferiori alla media, la Francia potrebbe arrivare a conquistare il primo posto come maggiore produttore di vino nel 2023.

Per approfondimenti: Decanter, La revue du vin de France, The drinks business, Decanter, Meininger’s International, Reuters, wein.plus,

Nonostante il cambiamento climatico abbia costretto i viticoltori ad affrontare situazioni sempre più imprevedibili e anomale (tra queste si possono annoverare le vendemmie anticipate), quest’anno il raccolto dei primi grappoli è iniziato tra la metà agosto e i primi di settembre. Prima rispetto ai decenni scorsi, ma non così in anticipo come accaduto nel 2022.

Francia: una produzione stabile

Per la Francia le previsioni sono al momento buone. La produzione è superiore alla media in Champagne e Borgogna, con numeri che serviranno a compensare le malattie della vite che hanno invece colpito la zona di Bordeaux e la persistente siccità in Languedoc-Roussillon. Nella Valle della Loira la pressione della peronospora è elevata, mentre in Alsazia si è diffuso l’oidio, così come in Savoia e in Corsica dove, però, prevale un cauto ottimismo. In Jura si aspetta un raccolto consistente di uve per la maggior parte sane. La stima della produzione nazionale della vendemmia francese è tra 44 e 47 milioni di ettolitri, in linea rispetto ai 45,4 milioni di ettolitri del 2022 e alla media quinquennale (Decanter e La revue du vin de France).

In Champagne e Borgogna la vendemmia è promettente

La Champagne è sfuggita ai danni del gelo e della grandine, mentre le malattie della vite sono state contenute, con un potenziale di produzione superiore alla media. Un quadro promettente per gli investitori che guardano alle famose bollicine. Ora che la vendemmia sta iniziando con l’aiuto di 120.000 lavoratori stagionali, i viticoltori della Champagne affermano di avere a che fare con grappoli d’uva enormi e pieni di succo; le rese saranno probabilmente piuttosto elevate (The drinks business). Anche in Borgogna la situazione è incoraggiante, nonostante la pressione della muffa e alcuni danni da grandine che, però, ha colpito solo localmente. Non può lamentarsi nemmeno il vicino Beaujolais, che dopo la siccità dello scorso anno ha visto leggere e rinfrescanti piogge estive.

La situazione complicata di Bordeaux

Non è un periodo facile per Bordeaux, che è alle prese con uno squilibrio tra domanda e offerta; ma la situazione si è fatta ancora più incerta e complicata nell’ultimo periodo. Nei mesi di maggio e giugno 2023 la famosa regione vinicola francese ha dovuto affrontare una serie di temporali seguita da temperature molto elevate che hanno creato condizioni favorevoli per lo sviluppo della peronospora; il Merlot è stato il più colpito. Più di mille viticoltori bordolesi hanno riferito di essere in difficoltà finanziarie e la regione sta per sradicare circa 9.500 ettari di vigneti al fine di ridurre le eccedenze di vino.
Altri produttori si stanno, però, avvicinando alla vendemmia con un crescente senso di ottimismo sulla qualità della poca uva rimasta (Decanter). In generale, nel sud-ovest della Francia, la peronospora e l’oidio hanno causato molti danni portando a potenziali riduzioni del raccolto fino al 30%. In questo caso difficilmente verrà raggiunta la media quinquennale.(Meininger’s International).

La Spagna apre la stagione della vendemmia in Europa

In Andalusia la vendemmia è iniziata a fine luglio e ha coinvolto i vitigni a bacca bianca internazionali a maturazione precoce come il Moscato e il Sauvignon blanc. Nel complesso, il raccolto di quest’anno non è partito prima rispetto all’anno scorso, a eccezione delle Isole Canarie, dove la data è stata anticipata di 7-15 giorni rispetto alla media degli ultimi dieci anni. In molte Do spagnole la raccolta è cominciata fino a 2 settimane prima rispetto a qualche decennio fa, ma non così in anticipo come accaduto del 2022. Si prevede, inoltre, che le rese saranno superiori del 10-15% rispetto allo scorso anno. Il cambiamento climatico sta colpendo in particolar modo i produttori di Cava (Reuters), ma la salute delle piante è descritta come buona e la muffa non è attualmente un problema che coinvolge il Paese (wein.plus).

Foto di apertura: le previsioni della vendemmia sono buone per la Francia e in leggero calo in Spagna © G. Marino – Unsplash

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