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Mercato vinicolo, previsioni 2019. La grande cautela

21 Maggio 2019 Luigi Pelliccia
Mercato vinicolo, previsioni 2019. La grande cautela

Inizio d’anno complesso per l’economia italiana, che ha visto una chiusura 2018 con spunti produttivi e di fatturato deboli, ristagno di consumi e vendite.

Il 2018 ha confermato a fatica i profili di crescita che si erano affacciati nel corso dell’anno. Dicembre ha chiuso con una produzione alimentare in calo del -4% nel confronto col dicembre 2017. Ne è uscita una “potatura” del passo precedente e un aumento, a consuntivo, del +1,1%, dopo il +1,7% del 2017. A fianco, la produzione industriale 2018 nel suo complesso ha accusato a dicembre un taglio ancora più forte, pari al -5,5%, e ha chiuso con un +0,8%, inferiore al passo dell’alimentare.

L’alimentare gode di buona salute, è l’industria invece a soffrire.

E la produzione di vino? La voce “vino da uve non autoprodotte” censita dall’Istat a dicembre ha resistito molto meglio dei due aggregati appena citati, con un -0,7% sul dicembre 2017. A consuntivo annuale, il comparto ha chiuso con un +0,9%, che rappresenta il passo migliore degli ultimi anni, pronuba evidentemente la vendemmia abbondante. Bisogna risalire indietro di ben sette anni, infatti, al 2011, per trovare una crescita più marcata.
Guardando nel lungo termine, comunque, si conferma la buona salute di fondo dell’alimentare. La produzione di settore 2018 è riuscita a superare finalmente (di appena 0,4 punti però!) il livello di picco raggiunto nel lontano 2007, ultimo anno pre-crisi. Mentre la produzione industriale complessiva 2018 del Paese, a fianco, è rimasta ancora sotto quel livello del -19,2%. Fra i due aggregati si evidenzia perciò, nel periodo, una forbice vistosa, pari a 19,6 punti.
Il fatturato 2018 dell’industria alimentare ha raggiunto i 140 miliardi di euro, con una crescita del +2% sui 137 miliardi registrati nel 2017. Si ricorda che, nel quadriennio 2013-16, esso era rimasto fermo a quota 132 miliardi.
A dicembre il fatturato alimentare è sceso tuttavia del -4,6% su quello del dicembre 2017. Il fatturato industriale complessivo ha registrato un -7,3% sul dicembre 2017, mentre gli ordinativi industriali nel loro complesso sono calati del -5,3%. È un altro colpo alle prospettive di crescita dell’anno in corso. Il fatturato 2018 del comparto enologico, comunque, ha chiuso l’anno superando quota 10,6 miliardi con un aumento prossimo al +2%.

All’estero il vino gioca d’anticipo

L’export 2018 dell’industria alimentare, secondo attendibili stime, ha raggiunto i 32,9 miliardi di euro, con un +3,0% circa sull’anno precedente. Il passo è rallentato, dopo il +6,3% del 2017, anche a causa del calo specifico accusato dal confronto finale dicembre 2018/17, che ha mostrato un -3,8%. Le performance sul passo lungo del settore rimangono comunque largamente premianti. Dal 2007, ultimo anno pre-crisi, l’export complessivo del food and beverage ha segnato infatti un aumento del +81,0%, contro il +28,5% parallelo del totale industria. Le esportazioni di vino, sono cresciute del +72%, che è un risultato, a ben guardare, ancora più eclatante.

L’articolo prosegue su Civiltà del bere 2/2019 . Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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