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Pinot grigio delle Venezie, un 2019 da ricordare

11 Febbraio 2020 Civiltà del bere
Pinot grigio delle Venezie, un 2019 da ricordare

Nonostante il momento difficile, nel 2019 il Pinot grigio delle Venezie Doc è cresciuto del +34% sull’imbottigliato. Gli obiettivi per il 2020 sono: lavorare sulla gestione coordinata delle produzioni, tutelare il valore economico della denominazione e rafforzare il mercato interno.

Nel 2019 il Consorzio delle Venezie ha dovuto affrontare una situazione complessa, e insieme una campagna caratterizzata da un calo produttivo del -25% sull’anno precedente. Nonostante ciò, la denominazione interregionale ha registrato una delle migliori performance fra le Doc nazionali: 223 milioni di bottiglie vendute, con un aumento di quasi 58 milioni di bottiglie sul 2018 (+34%). Fondamentali sono i mercati esteri: il 95% dell’imbottigliato è destinato all’export.

In attesa dell’erga omnes

Il riconoscimento ministeriale e l’ufficiale attribuzione dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione e il relativo erga omnes dovrebbero arrivare nella primavera del 2020. Nonostante i risultati incoraggianti, il presidente Albino Armani sottolinea: «La denominazione non ha ancora raggiunto il riconoscimento economico e sociale sperato e meritato; su questo dobbiamo lavorare ancora molto al fianco dei produttori e di tutta la filiera».

Export al 95%. Sul podio Usa, Uk e Germania

I risultati raggiunti sono molto importanti per il Consorzio, che da sempre punta sull’export. I numeri confermano il forte posizionamento del Pinot grigio Doc nei mercati internazionali, trainati – finora – da Usa, UK e Germania. «Nel 2019 la Doc del Pinot grigio è stata capace di raggiungere buoni risultati», prosegue il presidente. «Vogliamo mantenere questo trend positivo, continuando a ostacolare la possibilità di espansione della produzione e scongiurare rischi di speculazioni sui prezzi. Il nostro compito chiave è avere una filiera produttiva interamente tracciata. Questa è una garanzia per gli stessi produttori e, soprattutto, una tutela per il consumatore».

Il presidente del Consorzio Albino Armani

I passi da fare per rafforzare la Doc

L’impegno del Consorzio verte su diversi punti. Sarà importante lavorare per difendersi dai tentativi di frode, di cui ancora purtroppo si parla nella cronaca recente. È poi necessario collaborare con le denominazioni del Nordest che, come la Doc delle Venezie, tutelano l’origine del Pinot grigio e ne gestiscono la qualità. Il Consorzio delle Venezie in vista della prossima vendemmia, si coordinerà quindi per una gestione con gli altri Consorzi di tutela e le organizzazioni di categoria per incentivare produzioni di qualità rispettose dell’ambiente e più rispondenti alle potenzialità produttive del Pinot grigio. Un altro traguardo da raggiungere è migliorare il posizionamento e il percepito della Doc, sia in Italia che all’estero, lavorando su un rafforzamento del valore dell’identità del Pinot grigio e concentrando l’attenzione sull’areale di produzione e sul terroir.

Vigneti di Pinot grigio


Nel 2020 la nuova sede e tante inizative promozionali

Il 31 gennaio è stata inaugurata la sede istituzionale di San Vito al Tagliamento (Pordenone) che unisce i grandi attori della viticoltura: i tre Consorzi Tutela Vini delle Doc del Friuli-Venezia Giulia, Doc Friuli Grave e Doc delle Venezie, oltre agli Organismi di Controllo CEVIQ, Valoritalia e Triveneta Certificazioni. Il ricco programma di iniziative promozionali 2020 a febbraio porta la Doc tra i banchi d’assaggio della seconda edizione di Wine Paris/Vinexpo , per proseguire con i consueti appuntamenti di Prowein a marzo e Vinitaly ad aprile. «Vogliamo rafforzare il nostro ruolo-guida per garantire un’offerta promozionale efficace, continuando a partecipare a eventi e a manifestazioni di richiamo internazionale, che sono importanti occasioni di incontro e di confronto con il pubblico specializzato», precisa Nazareno Vicenzi, responsabile marketing e promozione del Consorzio.


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