Contrariamente a quanto molti credono, la bottiglia in vetro ha un impatto sull’ambiente superiore rispetto al bag in box, il cartone asettico e perfino il PET. Ma se sostituirla è impensabile sui prodotti di fascia alta, potrebbe ora aprirsi un mercato di consumatori inclini ad acquistare packaging del vino più ecosostenibili. Lo indica una ricerca dell’Università di Salerno.
La bottiglia in vetro è da sempre il packaging preferito nel mondo del vino. Ma il suo impatto sull’ambiente è elevato. Finora le soluzioni alternative hanno avuto scarso successo sul mercato, ma ora la sensibilità ambientale sempre più diffusa sembra individuare un nuovo pubblico, composto da consumatori moderati e non necessariamente legati a determinate tipologie o a brand. Un pubblico disposto a considerare packaging del vino ecosostenibili, come per esempio il bag in box (ne parliamo anche qui). A evidenziarlo è una ricerca condotta da studiosi del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno, culminata di recente nella pubblicazione di due articoli sul Journal of Cleaner Production, rivista scientifica internazionale dedicata ai temi della produzione sostenibile.
Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium