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Oregon, la Borgogna d’America?

16 Dicembre 2020 Anita Franzon
Oregon, la Borgogna d’America?

L’Oregon è lo stato americano dove il Pinot nero si esprime quasi come in Borgogna e per quanto i prezzi dei vini non siano ancora ai livelli della Francia, non è facile trovarne a buon mercato. Ecco alcuni consigli per bere bene senza spendere una follia, che includono anche proposte da uve diverse dal mitico Pinot.

Il Pinot nero rappresenta circa il 60% di tutta la superficie vitata dell’Oregon e due terzi delle uve da vino coltivate nella sua principale area viticola: la Willamette Valley. Ma Wine Enthusiast ammette: “I prezzi per la maggior parte dei Pinot noir dell’Oregon vanno dai $40 e $50 a salire. Questo non vuol dire che non si possano trovare bottiglie da $15 o $18 – se ne trovano anche in lattina – ma il valore non è solo una questione di numeri e scovare un Pinot noir dell’Oregon di alta qualità a prezzo contenuto è una sfida non facile“.

Il successo dei Pinot nero dell’Oregon

Prima di tutto bisogna capire perché. La spiegazione può partire dal fatto che tale vino è generalmente più costoso di altri per via delle difficoltà sia nella coltivazione che nella vinificazione del Pinot nero. Inoltre, si tratta di un vitigno capace di dare vini eccezionali solo in pochi posti del mondo oltre alla Borgogna, e l’Oregon è uno di questi. Tony Soter di Soter Vineyards e Planet Oregon afferma: «È un’uva spietata […] e nessun produttore che lavori in modo serio può permettersi di far pagare tali vini meno di 20 dollari».

Dieci etichette sotto i 20 dollari

Così Wine Enhtusiast è andata a cercare le 10 migliori etichette di Pinot nero dell’Oregon intorno ai $20. Tra queste spiccano Evesham Wood, Willamette Valley Pinot noir 2018 ($22) e Planet Oregon, Willamette Valley Pinot noir 2018 ($22). Il primo vino colpisce per “l’equilibrio preciso che mette in luce frutti di bosco speziati, i tannini maturi e ben gestiti e una lunghezza sorprendente”; il marchio Planet Oregon, invece, fa parte della pregiata Cantina Soter Vineyards, ma offre vini di alta qualità a un prezzo accessibile.

Pinot nero per le feste

Il Pinot nero dell’Oregon è oggi uno dei vini sulla cresta dell’onda e, appurato che si possano trovare etichette di qualità per tutte le tasche, anche Forbes fa una propria selezione includendo alcuni produttori noti e ormai storici, ma anche piccole novità.

La raccolta parte con il Willamette Valley Pinot Noir 2018 di Stoller Estate ($27), uno tra i leggendari produttori delle Dundee Hills. Tra le etichette più conosciute c’è anche il Willamette Valley Pinot noir 2018 di Beaux Frères ($65) descritto da Tim Fish di Wine Spectator come “lucido, ricco e straordinariamente strutturato, dai profumi di petali di rosa, note di lampone e tannini raffinati”. La lista prosegue con il “succulento” Hundred Suns, Shea Vineyard, Yamhill-Carlton Pinot noir 2018 ($55) e con il “complesso e minerale” Sojeau Vineyard, Eola-Amity Hills Pinot Noir 2018 di Walter Scott ($65); e ancora con il più “classico” Willamette Valley Pinot noir 2017 di Nicolas-Jay ($60).

Il primo produttore borgognone ad aprire un’attività nella Willamette Valley è stato Domaine Drouhin che con il Dundee Hills Pinot noir 2017 ($40) esprime «un’intrigante maturità». Infine, Mark Bradford Vineyard Pinot noir 2016 di Domaine Serene ($130) è entrato nei Best in Show ai Decanter Awards 2020 e sebbene sia uno dei vini più costosi della Willamette Valley, il giornalista di Forbes ricorda che “un Pinot nero della Borgogna all’interno di quella stessa classifica sarebbe facilmente venduto a un prezzo anche dieci volte superiore”.

Non solo Pinot nero

Nonostante il Pinot nero sia l’uva più coltivata e apprezzata dell’Oregon, VinePair propone una selezione di vini oregoniani da varietà alternative. Si tratta di uve che qui danno vini espressivi e di grande freschezza come accade per il Pinot nero. Tra i 6 esempi riportati dal magazine c’è RR, Ridgecrest Vineyards Riesling 2018 «tagliente come un rasoio e bilanciato da una calma cremosità. Profuma di rocce di fiume e pere fresche affettate insieme a uno spruzzo di limone. Avvolge il palato e la sua brillante acidità è purificante»; ma da segnalare è anche il Grüner Veltliner dall’«acidità giocosa» della stessa azienda.

Non manca il vino da hamburger notturno

Mentre per Seven Springs Vineyard, Evening Land Gamay noir 2018 si legge: «È un divertente vino da hamburger notturno. Ha vibrazioni luminose e succose con una leggera presa tannica. Il frutto è terroso e aspro fino al midollo, ma interrotto da piccoli sprazzi di effervescenza. Mettilo in frigo per 30 minuti e gustalo fresco». Tra gli altri consigli si trovano uno spumante da Pinot nero e Chardonnay, un Pinot grigio e un Müller-Thurgau.

Foti di apertura: Maysara Vineyards di A. Johnson

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