Modi alternativi per raccontare un assaggio. Sara Heller MW propone delle Visual Tasting Notes, collage digitali che fondono arte e vino. Il sito Fake Booze invece propone note di degustazione satiriche.
Una laurea in Belle Arti all’Università di Yale e l’ambito titolo di Master of Wine, tutto questo prima dei trent’anni: pochi potevano farlo, ma Sarah Heller di Hong Kong ci è riuscita, e ora unisce le sue due grandi passioni, arte e vino, in un progetto speciale chiamato Visual Tasting Notes. Grazie alla partnership con il rivenditore di vini Best of Wines, ogni mese una nuova nota visiva di degustazione verrà presentata sul sito web dell’azienda. Queste particolari e originali tasting notes sono collage digitali in cui corpo e struttura, aroma, colore e gusto del vino si uniscono armoniosamente. Le opere si leggono dall’alto verso il basso, con il contorno come “forma” del vino, e il loro scopo è colmare il vuoto emotivo che spesso lasciano le descrizioni scritte o parlate. Inoltre, essendo l’arte universale, il lavoro di Sarah Heller può essere facilmente apprezzato dagli amanti del vino e dai collezionisti di tutto il mondo (The World of Fine Wine).
Da Fake News a Fake Booze è un attimo
Anche il mondo delle bevande alcoliche è soggetto alle cosiddette bufale e per contrastarle in modo ironico nasce una rivista satirica firmata dall’ex redattore del magazine Imbibe Chris Losh. Fake Booze è «rivolto a persone che amano bere, vogliono ridere e sanno distinguere tra realtà e finzione», commenta Losh promettendo di non sottoporre i lettori a dibattiti noiosi o seri sulle degustazioni o a «foto di persone anziane con il naso in un bicchiere». Fake Booze punterà ad alleggerire la pomposità delle degustazioni in un momento in cui molti hanno bisogno di una buona risata per non pensare troppo al caos e all’incertezza di questi tempi (Harpers.Co.Uk).
Questa notizia fa parte della rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere. Per riceverla gratuitamente una volta a settimana in formato newsletter iscriviti qui.