Occasione #1. Il sabotaggio in Oltrepò
Cinque dicembre, notte sull’Oltrepò. Qualcuno varca i muri di recinzione della Tenuta Vistarino, a Rocca de’ Giorgi. Lì dentro c’è una donna, Ottavia Giorgi Vistarino, che si batte per innalzare la qualità in una terra in cui ci sono 300 indagati per i finti vini Doc, svenduti a pochi euro a bottiglia. Il giorno dopo, quando questa donna arriva in cantina, scopre il sabotaggio: le cisterne dei suoi vini bianchi sono state aperte, il liquido sversato, 5.300 ettolitri, un danno enorme. Non ha sospetti precisi, ma dice che il pagamento corretto delle uve e la vendita del vino al prezzo giusto viene visto come un ostacolo da chi vuole campo libero per il malaffare. Un attentato.Solidarietà e divisione
Si aspettava solidarietà dopo che la notizia sul fattaccio è diventata pubblica. Invece in Oltrepò sono iniziate a circolare voci maligne: «E se fosse tutta una messa in scena? Se cercasse solo di lucrare i soldi dell’assicurazione?». Le indagini erano all’inizio, ma fino a prova contraria non si sospettavano raggiri. Molti colleghi hanno subito telefonato alla contessa Giorgi Vistarino, alcuni hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche, piene di comprensione e vicinanza. Uno, Maurizio Zanella di Ca’ del Bosco, ha proposto una iniziativa per aiutarla: acquistare a Natale le sue bottiglie, nelle enoteche e nei ristoranti. Su Facebook è stato coperto di critiche perché ha sostenuto che Vistarino è una delle poche eccellenze della denominazione.L'assenza della politica
Silenzio dall’intero ceto politico regionale e governativo. È vero che in quei giorni a Palazzo Chigi l’ex premier Matteo Renzi stava preparando gli scatoloni per far posto al suo successore Paolo Gentiloni, ma la distrazione è proseguita anche oltre. Anche quando il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina è stato riconfermato al suo posto. Se non ci si schiera tutti assieme contro i malfattori del vino e in sostegno delle vittime, quando si troverà un collante altrettanto forte?Occasione #2. Il caso Prosecco a Report
Due settimane prima del sabotaggio, l’altro caso: la puntata di Report sul Prosecco. La tesi è: pur di produrne di più, si fanno ammalare i cittadini inondando interi paesi di veleni. «L’enorme richiesta di mercato e il business delle bottiglie in crescita», sostiene Report, «hanno inevitabilmente determinato un’espansione delle vigne in tutto il Veneto, e il rovescio della medaglia sono le colture intensive, con trattamenti spinti, che arrivano a ridosso di case, scuole, strade». La replica è stata inadeguata: il Consorzio Doc si è detto “amareggiato dagli attacchi generalizzati” proclamando che non saranno “tollerati ulteriormente atteggiamenti vessatori”. La Ulss 7 (Unità locale socio-sanitaria) è stata ancora più blanda: ha citato uno studio del 2012 su 407 persone, su 21 c’erano tracce di trattamenti dei vigneti, ma forse, sostiene l’autorità sanitaria, erano state contaminate a causa "dell’utilizzo di antifungini nell’orto di casa".Serve una risposta corale per fare squadra nel vino
Ci voleva invece una risposta con statistiche e numeri chiari. Bastava chiarire, come ha fatto il vignaiolo Luca Ferraro (Bele Casel) su Facebook, che il prefetto di Treviso, proprio su questo tema, ha riunito tutte le parti e ha scoperto che l’incidenza dei tumori è più bassa rispetto alla media regionale, che l’uso dei fitofarmaci è diminuito negli ultimi 15 anni nonostante l’aumento delle vigne, che i Comuni hanno approvato negli anni norme sempre più attente. I produttori avrebbero comunque potuto cogliere l’occasione al balzo per rilanciare l’impegno sulla sostenibilità del Prosecco. Anche in questo caso, comunque, vignaioli e produttori veneti e friulani di Prosecco sono rimasti soli: silenzio dal ministero e dai mille enti che controllano le Cantine. E il buon proposito, “fare squadra”, è rimasto ancora una volta sulla carta.Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 01/2017. Per leggere il numero acquistalo nel nostro store (anche in edizione digitale) o scrivendo a store@civiltadelbere.com per conoscere altre modalità d'acquisto. Buona lettura!