Raggiungere nei prossimi anni le 100 mila bottiglie (oggi sono 60 mila); è questo l'obiettivo del Consorzio di tutela del Moscato di Scanzo, protagonista di una cena al ristorante Trussardi alla Scala di Milano (leggi anche l'articolo Andrea Berton. Divorzio o no dal Trussardi alla Scala?) lo scorso 12 marzo. «È tempo di allargare la conoscenza del nostro Moscato di Scanzo» ha affermato Angelica Cuni, produttrice e presidente del Consorzio dallo scorso novembre, «anche perché stiamo assistendo ad una crescita di interesse di pubblico ma anche dei nostri viticoltori verso questo prodotto di punta».
19 VINI IN DEGUSTAZIONE - Le variazioni culinarie realizzate dallo staff di cucina del Trussardi (Moscato in salsa con cipolle di Tropea e radicchio, in gelatina, in riduzione più o meno concentrata, ma anche in spuma) sono state in realtà un gioco per coinvolgere gli ospiti che hanno potuto degustare, a fine cena, una panoramica di 19 vini dei consorziati, che rappresentano quasi il 90 per cento della produzione. I puristi, infatti, lo preferiscono da solo per le sue caratteristiche di garbata eleganza, con sensazioni dolci, mai stucchevoli. Con 60 mila bottiglie dichiarate la disponibilità è limitata: lo impone il territorio di soli 31 ettari del comune di Scanzorosciate, sulle colline bergamasche, e la lunga lavorazione da uve rosse, quasi uniche e delicatissime, per ottenere questo raro passito Docg. Il futuro, tuttavia, è roseo: ci sono buone probabilità che i quantitativi a disposizione aumentino a 100 mila a breve, tra qualche anno.