Il nostro vecchio sito era abbastanza nuovo. Diciamo, un bel rispolvero l’avevamo dato nemmeno tre anni fa. Ma non basta.
Chi si ferma è perduto, vale in tutto, figuriamoci in questo mondo digitale. Ora sentivamo l’esigenza, soprattutto, di armonizzare il nostro sito web con la rivoluzionata rivista cartacea, completamente ripensata per i suoi 40 anni (nel 2014). Non ha più senso, a nostro avviso, una reale divisione di ruoli tra di due mondi: notiziette snack da un lato e papiri enciclopedici dall’altro. Ma nemmeno una duplicazione di contenuti. Abbiamo quindi portato on-line le macro aree di Civiltà del bere: da “L’italiano" al "Senza confini", dal “Business" alle “Scienze", al "Food", e via dicendo.
Inseriremo commenti e resoconti nello stile giornalistico e professionale che ci contraddistingue. Sul cartaceo, porteremo le inchieste più complesse, i racconti esaustivi, i Dossier, le Guide e tutto ciò che non sta nella pagine di un “post”, a meno di non scrollare fino a che il polso non duole. Ma in questa via dell’integrazione, resta inteso che i nostri lettori potranno fruire di tutto ciò che Civiltà del bere e Editoriale Lariana (la nostra Casa editrice ) produrranno: tutte le nostre pubblicazioni cartacee saranno anche acquistabili in digitale, sfogliabili o scaricabili in pdf. Insomma, abbiamo abbattuto ogni barriera tra cartaceo e digitale.
Per noi contano solo i lettori che da quarant’anni, passando dal telex al cloud, ci seguono per come raccontiamo il vino e la cultura gastronomica, questo mondo che chiamiamo “civiltà del bere", appunto, a prescindere dai mezzi.