Quella di Prunotto è una storia di famiglie, dai Prunotto che la fondarono nel 1904, ai Colla che la fecero crescere, fino all'acquisto da parte degli Antinori nel 1994. Abbiamo festeggiato il 20 giugno con Albiera Antinori, oggi presidente sia di Prunotto sia di Marchesi Antinori, i 50 anni del vino simbolo della tenuta, il Barolo Bussia la cui prima vendemmia fu una delle più celebrate del Novecento: 1961. Per l'occasione, gli Antinori hanno inugurato la rinnovata cantina di Bussia, progetta dall'architetto torinese Paolo Cattaneo, noto anche per aver ideato il nuovo volto del leggendario ristorante Al Cambio del capoluogo piemontese.
Tradizione e design nella nuova cantina Prunotto
Realizzata conservando anche le parti più antiche, risalenti al 1800, la cascina si presenta come una tipica costruzione di Langa, con suggestivi soffitti affrescati, pavimentazione in materiale locale, porte interne, finestre e persiane di legno. La cantina invecchiamento è ricavata sulla pre esistente, con volte a mattoni a vista. Quella di fermentazione si trova sotto la terrazza da cui si gode di in panorama mozzafiato sui vigneti circostanti di Monforte d'Alba, Barolo e La Morra. Al piano terra si trova la cantina di affinamento con le botti di rovere francese e di slavonia da 32 ettolitri. Alla tradizione si affianca un tocco di design contemporaneo e nella parte più recente è stato aperto il negozio e la sala degustazione a disposizione dei visitatori.
Da assaggiare Bussia e Vigna Colonnello 2011
Due i Bussia assaggiati, il cru e il super cru, cioè Vigna Colonnello 2011, con esposizione ovest-sud, piante di 35-40 anni, e composizione di terreno molto varia (10% sabbia, 40% limo e 50% agilla). Quest'ultimo è un capolavoro di eleganza ed energia, di cui assaggiandolo già oggi con piacere, si può intravedere un lungo futuro. Ha un bouquet intrigante, di penia e melograno, un tocco di tenera verdefoglia, probabilmente derivante dall'uso parziale dei raspi in vinificazione, e punte agrumate tipiche di terreni più sciolti e sabbioso, come quello del Colonnello. Anche il Barolo Bussia 2011 è ottimo, ora già aperto e comunicativo, dal tocco speziato con note di torrefazione che si aggiungono al piccolo delicato frutto di lampone e alle note tipiche di rosa.
In foto: Albiera Antinori e l'enologo Renzo Cotarella