Tutti i modi per estrarre dal chicco tostato la nera bevanda che ci dà la carica ogni mattina. A contare sono il tempo, da 20 secondi a 24 ore, e gli strumenti utilizzati, alcuni dei quali sono icone da esporre al museo.
Dimmi come estrai il tuo caffè e ti dirò chi sei. O da dove vieni.
Quando al bar ordiniamo “un caffè” diamo per scontato che ne esista uno solo, l’espresso. Ma c’è una storia, anzi tante storie diverse. La complessità del caffè si esprime in tutte le fasi della sua vita ma esplode nell’ultima, l’estrazione. Nel corso della storia, innumerevoli strumenti sono stati utilizzati per estrarre dal chicco tostato di Coffea il nero liquido che fa girare il mondo, o quanto meno ci dà la carica la mattina. La maggior parte ideati tra Otto e Novecento, sono rimasti quasi invariati e la loro estetica retrò è diventata icona moderna. Ognuno produce una bevanda simile ma anche un po’ diversa, più limpida e leggera o più scura e intensa, più aromatica o che ne esalta l’acidità.
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