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Nel Piacentino. Val Tidone da leccarsi i baffi

11 Luglio 2013 Civiltà del bere

Tidone, Trebbia, Nure a Arda sono le valli che rappresentano il cuore verde di questa terra e dalla sua omonima Doc. Dalla pianura alle alture e ai boschi è tutto un susseguirsi di piccoli paesini che offrono botteghe da gran gourmet spesso sconosciute ai più. Ristoranti e agriturismo per dimenticare i rumori della città. E, cosa non da poco, ovunque un ottimo rapporto qualità-prezzo

Se si chiede a un piacentino quale sia la valle più emozionante della provincia dirà che sono tutte belle. E non ha torto. Le quattro valli principali: Tidone, Trebbia, Nure e Arda, solcate dai rispettivi torrenti, offrono ciascuna paesaggi rilassanti, dove la natura ha ancora spazio per esprimere le sue meraviglie di alta collina, di boschi silenziosi, di torrentini e cascatelle, specie nella parte più alta del piacentino, quella appenninica, da cui prendono origini le acque dei torrenti che affluiscono nel fiume Po. Non vi sono città d’arte, ma borghi medioevali e paesi da scoprire a piedi, che racchiudono sorprese inaspettate. Pace e natura costituiscono il filo conduttore del viaggio nelle colline della Doc dei Colli Piacentini che ha come primo luogo di sosta, procedendo da ovest a est, Castel San Giovanni, in piena pianura e come ultimo, Vernasca, quasi al confine con la provincia di Parma. Partiamo dalla Val Tidone. GASTRONOMIA HOME MADE A CASTEL SAN GIOVANNI - Agli inizi di corso Matteotti, la via che porta alla piazza del mercato, si trova la Bottega delle bontà, gestita da Marisa Folino e da Milena Marangon, due socie che hanno preso in mano una bella realtà costituita dai cugini dell’ex proprietario che allevavano i maiali, mentre lui li macellava e preparava i salumi. La differenza, rispetto ad allora, è che le due proprietarie si appoggiano a un piccolo salumificio esterno, mentre l’allevamento è rimasto lo stesso. Oltre alle classiche specialità piacentine sono interessanti le tipologie da cuocere, specie il cotechino e lo zampone, da prenotare nel periodo natalizio. La pasta è fatta in casa così come i tortelli che qui hanno una coda sola. TAPPE PER GOLOSI VERSO ZIANO E VICOBARONE - Proseguendo in direzione Ziano ci si inoltra nelle colline dove si raggruppa la maggior produzione vinicola dei Colli, il che ha portato ad un fiorire di osterie, trattorie, agriturismi con ristoranti e locande. A una cinquantina di metri prima della stazione di servizio della benzina sulla provinciale per Ziano, si nota il cartello Agriturismo Il Negrese. La trattoria è di antica storia e lo si vede dagli arredi e dal camino; mamma Angela si occupa della cucina mentre la figlia Annalisa segue la sala. I primi piatti sono un vanto della casa, merito della sfoglia sottilissima e dei sughi leggeri. I secondi sono ben curati con l’immancabile coppa al forno e qualche chicca realizzata da Annalisa. Tra le particolarità, un forno a legna dove si cuoce il pane e alcuni piatti, tra cui il brodo vero, preparato come da tradizione tutti i giorni. Ci si può fermare a dormire. Spostandosi a Vicobarone, lungo la provinciale, verso sudovest, è il caso di fermarsi alla Macelleria salumeria Gambazza, nota per i salumi naturali di produzione propria. Le carni provengono da un macello che tratta animali del piacentino. In negozio si possono trovare anche tagli di carne fresca di maiale e di bovini. Essendo una bottega di paese vende anche pane e pasta fresca. BORGONOVO. VINO E FORMAGGI - Ritornando all’agriturismo e muovendosi in direzione Piacenza, si supera Borgonovo Val Tidone per scorgere, dopo pochi chilometri, il Caseificio Sociale Val Tidone costituito da nove soci produttori da una zona limitata tra i comuni di Borgonovo, Gragnano e Gazzola. Nel negozietto si possono acquistare grana e ricotta di loro produzione, più alcuni formaggi di caseifici confinanti. Per scoprire altre particolarità della valle occorre tornare a Borgonovo e spostarsi a sud, in collina, fermandosi a Corano di Borgonovo, al Ristorante Le Proposte. La titolare ha lavorato diversi anni al Consorzio dei vini e quindi conosce bene diverse realtà produttive. Si occupa della cucina assieme alla figlia Manuela, che come lei sa interpretare le ricette della tradizione in modo piacevole e leggero. Per esempio è ottima la carne dei volatili accompagnati da frutta come l’oca con le mele o l’anatra muta con ciliegie o fichi. Con la bella stagione si mangia all’aperto godendo della rilassante vista sui verdi rilievi appena accennati delle prime colline. STRA' E TREVOZZO, FRA CARNE E SALAMI - A breve distanza, sempre in direzione sud, e seguendo la statale 412 della Val Tidone, si scopre a Strà, frazione di Nibbiano lo storico Salumificio Grossetti, uno dei più antichi del Piacentino. Antonio, la terza generazione, figlio di salumieri e norcini, si ricorda quando, da bambino, i contadini barattavano il maiale con altri prodotti, così da riempire la dispensa di casa per diverso tempo. Nella sua offerta spicca la linea di prodotti della tradizione con la pancetta campagnola che può arrivare a 12 chili, il salame gentile e il giambotto a cui si aggiungono il lardo e il culatello. Sempre in zona, a Trevozzo, si può acquistare presso la Macelleria di Carlo Braga la carne di bovine selezionate dal proprietario da allevamenti locali e alimentate come una volta, stalle che ospitano una media di 10-15 capi. D’inverno ha qualche bue, per il bollito e ogni tanto c’è il cavallo. Il titolare è un purista, solo tagli di carne, niente semipreparati.

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